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Chivu non si distrae: “Bravo Pio, ma anche Thuram. Conte? Non mi interessa”

L’Inter fa quello che il suo allenatore le chiede: osa. A Bergamo arriva una vittoria importante, meritata ma sofferta fino all’ultimo, con il brivido del rigore in movimento fallito da Samardzic, ma anche con la firma decisiva del Toro, scatenato nel momento chiave. Tre punti che valgono la vetta solitaria della classifica, rispondendo in sequenza a Juventus, Milan e Napoli, proprio sull’ultima curva del 2025.

Cristian Chivu però non si lascia trascinare dall’euforia. Il messaggio è adamantino: il risultato conta, eccome, ma non autorizza nessun volo pindarico.

Quando gli viene chiesto di esaltare Pio Esposito, entrato e subito decisivo come un microonde acceso al massimo, Chivu sposta il focus: “Sono contento anche della prestazione di Marcus Thuram. Si è dato da fare, ha impegnato i difensori, ha corso, ha fatto le pressioni giuste. Poi, quando ci è sembrato non ne avesse più, è entrato Pio che ha mandato subito in porta Lautaro“.

Una lettura da allenatore: l’azione decisiva nasce anche dal lavoro sporco di chi c’era prima. “Siamo contenti del risultato, perché mi insegnate che spesso conta, e molto”, aggiunge Chivu, senza girarci intorno.

Il tema della classifica non lo scalda. “Nel calcio niente è scontato. Per essere competitivi bisogna osare e dimostrarlo in campo. Ma siamo a dicembre, non è nemmeno finito il girone di andata“. Chivu insiste su un concetto: lavoro continuo, capacità di reagire anche alle difficoltà e alle ingiustizie percepite.

“Siamo sempre a testa alta, pronti a lottare e lavorare ancora di più“. Nessuna frase a effetto, solo l’orgoglio di una squadra che vuole combattere fino in fondo.

In chiusura, il sassolino. Alla domanda sulle parole di Antonio Conte, che si è defilato parlando di un Napoli senza lo spessore delle milanesi e della Juve, Chivu è secco: “Non mi interessa cosa dice Conte”. Il calendario, però, ha preparato una sfida che varrà moltissimo. L’11 gennaio c’è Inter-Napoli. E lì, come ripete sempre Chivu, parlerà solo il campo.

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