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Brad Pitt vs. Bruce Lee, lo scontro dell’anno nel nuovo film di Quentin Tarantino

C'era una volta a Hollywood, di Quentin Tarantino

In un angolo Brad Pitt, nell’altro Bruce Lee. Dietro la macchina da presa il solo e unico Quentin Tarantino pronto a orchestrare quello che è a tutti gli effetti il combattimento cinematografico dell’anno 2019. Più spettacolare e divertente di qualsiasi John Wick. Meno violento. E assolutamente iconico.

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La scena in questione è uno dei tanti momenti memorabili di C’era una volta a Hollywood, il nuovo nono film di Quentin Tarantino in arrivo in Italia dal 18 settembre. Brad Pitt interpreta Cliff Booth, stuntman e migliore amico del protagonista Leonardo DiCaprio. Le due superstar sono i protagonisti di questa lettera d’amore alla Hollywood del 1969 tanto amata da Tarantino, un periodo d’oro che si concluse la notte di quel terribile 9 agosto, giorno in cui i seguaci di Charles Manson uccisero la star Sharon Tate nella strage di Cielo Drive al confine con Beverly Hills.

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C’era una volta a Hollywood, il nuovo film di Quentin Tarantino

Il film è una commedia che non esita a sfociare verso atmosfere più tese. Tante sono le scene che rimangono scolpiti nella memoria dello spettatore. Il combattimento tra Pitt e Bruce Lee (interpretato dall’attore Mike Moh) è il primo momento epico del film. Lo stuntman viene provocato da un giovanissimo Lee durante una pausa sul set della serie Il calabrone verde. Lee dichiara che i suoi pugni sono “armi letali”. Cliff lo insulta, ridendo di lui. A quel punto il primo lo sfida a un combattimento di tre round.

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Sullo schermo, però, bastano due round. Una sequenza di quattro minuti. Abbastanza per entrare per direttissima nella storia del cinema. Sarebbe crudele rivelare come va a finire. La scena in questione ha comunque suscitato le ire della famiglia Lee. È stata sua figlia Shannon a condannare le scelte artistiche di Quentin Tarantino, dicendosi “scoraggiata” per come il regista abbia raccontato il padre, decrivendolo come “un arrogante e un pallone gonfiato”. Mike Moh ha invece difeso il suo regista sottolineando come Tarantino ammiri Bruce Lee e come quella sequenza sia stata inclusa per mostrare la forza del personaggio di Brad Pitt.

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Mike Moh è Bruce Lee in C’era una volta a Hollywood

Il combattimento tra “Cliff” e Bruce Lee era inizialmente più lungo. Tarantino, infatti, avrebbe anche voluto girare il terzo round. Lo aveva già inserito in sceneggiatura. Sono stati i suoi stessi colleghi di troupe a dissuaderlo: “Brad ha espresso i suoi dubbi riguardo la scena – ha dichiarato Robert Alonzo, coordinatore degli stunt e coreografo del combattimento intervistato da Huffington Post – Avevamo i nostri dubbi sulla sconfitta di Bruce Lee. Specialmente io, che sono cresciuto ammirandolo come un’icona. Non solo per quanto riguarda le arti marziali, ma anche per il modo in cui da uomo si è avvicinato alla filosofia e il modo in cui viveva la sua vita. Ecco, vedere il tuo idolo picchiato può spezzarti il cuore”.

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Alonzo ha continuato: “Tutti quelli coinvolti nella scena si chiedevano come sarebbe finito. E Brad non era affatto d’accordo (sul terzo round). Continuava a ripetere: ‘Dai, quello è Bruce Lee, non possiamo trattarlo così!’”. A prescindere da quale dei due alla fine resta in piedi, non va comunque negato che quei quattro minuti in cui Brad Pitt e “Bruce Lee” fanno a botte a suon di arti marziali siano una delle sequenze più gioiose mai viste nel cinema del regista di Pulp Fiction.

L’appuntamento con C’era una volta a Hollywood è fissato per il 18 settembre. Il film arriverà in Italia distribuito da Warner Bros.

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