Gli appassionati di beach volley trovano nella stagione estiva grandi soddisfazioni, tra tornei su tutti i litorali e il World Tour che ha impegnato gli atleti più forti del mondo per tutto il mese di agosto (e che vedrà disputare i match finali a Roma). Chi segue la pallavolo classica è probabilmente anche attratto dalla sua versione su sabbia, ma non sempre sono chiari i tratti distintivi tra i due sport. Ecco dunque quali sono le principali differenze tra beach volley e pallavolo.
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Differenze tra beach volley e pallavolo
Il beach volley è una derivazione del volley classico, che si gioca sulla sabbia e all’aperto. Questo implica che, naturalmente, l’equipaggiamento del giocatore è diverso: costumi da bagno al posto di t-shirt e pantaloncini, assenza di scarpe (laddove nel volley sono forse l’accessorio più importante), occhiali da sole, e nessuna necessità di utilizzare ginocchiere. La palla per il gioco su sabbia è leggermente più grande e meno gonfia di quella da pallavolo. Il campo è invece di poco più piccolo: 8 metri x 8 per ogni squadra, mentre nella pallavolo sono 9 x 9. Questo spazio viene gestito solo da 2 giocatori nel beach, senza riserve. Nel volley invece si gioca con 6 persone in campo, più un massimo di 6 in panchina. Le magliette tuttavia possono essere numerate dal numero 1 a 18, mentre nel beach esistono solo 1 e 2.
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Nella pallavolo la densità di atleti in campo è molto alta, mentre nel beach i giocatori devono coprire aree più ampie. Dal punto di vista delle azioni di gioco, le principali differenze tra beach volley e pallavolo sono le seguenti. Il muro nel beach è considerato un tocco, mentre nella pallavolo classica no (in entrambe sono 3 i tocchi consentiti). Il punto in palleggio si può fare solo se avviene sull’asse delle spalle del giocatore (ovvero, niente palleggi laterali se l’obbiettivo è attaccare). L’attacco viene effettuato dallo stesso giocatore che riceve, per forza di cose, mentre nella pallavolo l’alzatore decide e ha più opzioni di gioco. Capita dunque che siano gli avversari a ‘decidere’ chi far attaccare, dirigendo la battuta verso l’atleta che vogliono far ricevere. Il pallonetto si può effettuare solo con le nocche o il palmo della mano.
Ogni 7 punti nel beach volley si effettua un cambio campo, mentre nella pallavolo solo tra un set e l’altro. Il tempo di riposo viene richiesto dal capitano della squadra, non dall’allenatore (che, spesso, nel beach non è presente a bordo campo). Su sabbia vince chi conquista almeno 2 set, nel volley 3. Infine, il punteggio del beach volley si ferma a 21, mentre nella pallavolo a 25.
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