
Sembra incredibile, invece quella che arriva dal basket femminile negli Stati Uniti è una notizia vera. Ed è una notizia “a luci rosse“. Che può far sorridere, ma che in realtà è piuttosto preoccupante, tanto da aver portato a un primo arresto da parte delle forze dell’ordine. E al centro della bufera c’è il pubblico delle partite.
Continua infatti il lancio di sex toys durante le partite della Wnba, la lega professionistica di basket femminile americana che vede in campo anche l’azzurra Cecilia Zandalasini. L’ultimo episodio è andato in scena durante la sfida tra Indiana Fever e Los Angeles Sparks, quando uno di questi oggetti è stato lanciato in campo e ha finito la sua corsa a pochi centimetri dalla giocatrice Sophie Cunningham.
L’incidente è avvenuto a 2’05” dalla fine del secondo quarto, con l’ala delle Fever visibilmente sorpresa e costretta a fare un balzo indietro. Subito dopo, Kelsey Plum ha calciato l’oggetto in tribuna, esasperata.
“Penso che sia ridicolo, stupido, assurdo”, ha commentato duramente l’allenatrice delle Sparks Lynne Roberts. “È anche pericoloso. La sicurezza delle giocatrici viene prima di tutto. Serve rispetto per il gioco. Davvero, è una stupidaggine pericolosa”.
Secondo diverse segnalazioni riportate dai social media, oggetti simili sono stati lanciati anche in altri palazzetti a Phoenix, New York e Chicago. Nel caso del Barclays Center, il sex toy è finito addirittura vicino a un bambino.

A College Park, in Georgia, un primo episodio si era già verificato una settimana fa durante la partita tra Atlanta Dream e Golden State Valkyries. Proprio la squadra dove gioca Zandalasini è stata protagonista anche dell’episodio accaduto a Chicago.
A seguito degli eventi, la Wnba ha annunciato l’arresto di un tifoso, espulso dall’arena e soggetto a una possibile squalifica di almeno un anno. “La sicurezza e il benessere di tutti nelle nostre arene sono una priorità assoluta. Qualsiasi oggetto lanciato sul campo rappresenta un rischio per giocatrici, arbitri e pubblico”, si legge nella nota ufficiale della lega.
Il messaggio è chiaro: tolleranza zero per chi mette a rischio l’incolumità delle giocatrici durante le partite. Il fenomeno, partito come provocazione goliardica, sta ora assumendo contorni inquietanti e pericolosi, con relative conseguenze penali per i responsabili.