Risponde il responsabile della Centrale di Emergenza
Il responsabile della Centrale operativa di emergenza e urgenza della Asl di Napoli 2 Nord, ci ha tenuto a spiegare l’accaduto: “L’auto medica non si è avviata. – conferma il dottor Luigi Langella – Ma la postazione di Giugliano è dotata di altre due autoambulanze. Di cui una è immediatamente partita con il team di infermiere e autista soccorritore a bordo insieme al medico. Non ci sono stati problemi di ritardi. Tutto è stato fatto contestualmente e con tempestività”. Il responsabile della centrale ha voluto dunque puntualizzare che non ci sarebbero state conseguenze negative dall’avaria della prima auto medica. “Quando l’ambulanza medicalizzata è arrivata sul posto del soccorso, – continua Langella – il team dell’altro mezzo, partito da Giugliano, e arrivato nei minuti precedenti, aveva già avviato i tentativi di rianimazione e di disostruzione delle vie aeree. In questi casi si effettua la manovra di Heimlick. Una sorta di compressione dell’addome eseguita di spalle al paziente e con le braccia sotto il diaframma. Così da creare una pressione interna che di solito espelle il corpo estraneo”. I soccorsi sarebbero dunque stati tempestivi e l’esito sfortunato non sarebbe da imputarsi alla gestione dei soccorsi. Inoltre, Langella specifica che i genitori stessi avrebbero eseguito le manovre di salvataggio nei minuti di attesa dell’ambulanza, come da istruzioni. “In realtà, già al telefono dopo la prima chiamata al 118, il medico di centrale ha istruito i familiari del bambino, sotto guida telefonica, ad effettuare le manovre”. La procura farà luce sulla vicenda per verificare che effettivamente non ci siano stati disguidi tali da compromettere l’esito della tragica vicenda.