
La gara fra Atalanta e Como nel primo tempo è stata un inno al calcio. Le due squadre hanno corso, creato e divertito con continui cambi di fronte e occasioni da entrambe le parti. Nel secondo, invece, la paura di perdere e la fatica accumulata hanno spento un po’ la luce, trasformando lo show in una battaglia tattica. Alla fine si è chiusa con un giusto pareggio.
Serie A, a Samardzic risponde Perrone: finisce 1-1 tra Atalanta e Comohttps://t.co/7o4Wlqk3oH
— Fcinter1908 (@fcin1908it) October 4, 2025
Alla New Balance Arena è finita 1-1 con reti di Samardzic e Perrone, entrambe arrivate nel primo tempo. L’avvio è stato esplosivo. Dopo appena sei minuti, l’Atalanta ha trovato il vantaggio: Samardzic si è inserito centralmente, ha scambiato con Ederson e ha battuto Butez di sinistro, firmando l’1-0.
La reazione del Como è arrivata immediata, con un paio di occasioni pericolose di Da Cunha – con straordinaria parata di Carnesecchi quando ormai sembrava che il gol fosse inevitabile – e Douvikas: ma è servito un episodio fortunato per riequilibrare il punteggio.
Al 19’, Máximo Perrone, nel tentativo di crossare, ha trovato una traiettoria beffarda con che ha baciato il palo ed è entrata nonostante il tentativo di respinta del portiere atalantino. Dopo qualche secondo di dubbio se fosse entrata del tutto oppure no, l’orologio dell’arbitro ha confermato il gol dell’1-1 per la gioia di Fabregas e dei suoi.
La partita si è accesa ulteriormente dopo il pari. L’Atalanta ha sfiorato il raddoppio con Sulemana e Lookman, fermati da un salvataggio miracoloso dello stesso Perrone e da una parata prodigiosa del portiere comasco. Nel finale di tempo i nerazzurri hanno preso campo, ma senza riuscire a concretizzare la superiorità territoriale. (continua dopo la foto)

Nella ripresa, la qualità e l’intensità del primo tempo si sono rarefatte. Le due squadre, appesantite dal grande dispendio di energie, hanno badato più a non prendere gol che a farne, pur non essendo mai rinunciatarie. Ma gli spazi si sono ristretti e gli attacchi hanno fatto più fatica. Il Como ha inserito Morata e Caqueret per cercare di dare maggior peso in campo, ma senza particolari risultati.
Dall’altra parte, Juric ha provato a cambiare l’inerzia con gli ingressi di Brescianini, Maldini e Musah, trovando però soltanto qualche lampo da lontano, anche se il figlio del mitico Paolo ha mostrato una gran voglia di farsi notare. Nel finale il gioco si è fatto più duro, con l’arbitro costretto a estrarre cartellini gialli in serie per Djimsiti, Smolcic, Addai e Diego Carlos.
Atalanta e Como, due belle realtà
L’ultima occasione della gara per il Como è capitata sui piedi di Morata, ma un anticipo di Hien ha salvato l’Atalanta dal rischio beffa. Mentre la Dea ha spinto nei minuti di recupero soprattutto con il subentrato Daniel Maldini, ma la difesa lariana ha fatto buona guardia.
Alla fine il pareggio è il risultato più giusto, anche se entrambe avrebbero potuto vincere. L’Atalanta ha confermato di avere conservato anche con Juric alcune caratteristica di freschezza e dinamismo che erano tipiche di Gasperini, con giovani di talento come Samardzic e Sulemana a regalare strappi, fisicità e colpi imprevedibili.
Il Como invece ha dimostrato di potersela giocare anche con squadre di prima fascia, grazie all’organizzazione e alla personalità dei suoi interpreti ma anche ad alcune individualità di grande spessore: basti pensare a Nico Paz, a Diao (attualmente infortunato), a Perrone, Diego Carlos e a Baturina. Quest’ultimo oggi non ha convinto, ma le sue doti sono indiscutibili. E sarà interessante vedere dove riuscirà ad arrivare la squadra di Fabregas a fine stagione,
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