
Per tre giorni, Antonio Di Gennaro è stato considerato scomparso. Professore in pensione, settantunenne, con una carriera dedicata alla lingua inglese, era stato dato per disperso dopo essersi allontanato da casa. Tuttavia, la terribile verità è emersa il 6 giugno, quando il suo corpo è stato rinvenuto in una cassapanca nella sua abitazione di Quarto, nell’area Flegrea, provincia di Napoli. Questo ritrovamento ha rivelato una vicenda familiare agghiacciante.

Antonio Di Gennaro ucciso dai figli
L’allarme è stato lanciato dalla compagna di Antonio, preoccupata per la sua assenza dopo che si era recato a Quarto, probabilmente per questioni economiche con i suoi figli. Inizialmente, Michele e Andrea Di Gennaro avevano comunicato alle autorità una storia semplice ma falsa: “Papà è andato in Inghilterra, non vuole essere cercato”. Una menzogna che si è sgretolata all’avvio delle indagini da parte dei carabinieri di Pozzuoli. Di fronte alle perquisizioni, i due fratelli hanno confessato il crimine.
I sospetti sono diventati certezze. Michele, ingegnere biomedico disoccupato di 42 anni, e Andrea, personal trainer di 35 anni, sono stati arrestati con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. Il movente sembra essere stato economico: i figli volevano la pensione di reversibilità della madre defunta, ma il padre si era opposto, scatenando così la loro furia.

Dramma familiare a Quarto: cosa è emerso
Secondo le ricostruzioni, il piano era premeditato. Una volta a casa, Antonio sarebbe stato sedato con un sonnifero nel caffè, soffocato con un cuscino e successivamente la sua testa avvolta in sacchetti di plastica. Il corpo è stato poi nascosto in una cassapanca, forse nella speranza che il tempo potesse cancellare le tracce del delitto, ma la realtà li ha raggiunti.
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