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Ancelotti, figuraccia storica: il suo Brasile battuto dal Giappone!

Il Brasile di Carlo Ancelotti crolla clamorosamente a Tokyo. In un’amichevole che sembrava già chiusa dopo mezz’ora di dominio, la Seleção si fa rimontare da 2-0 a 3-2 dal Giappone, subendo la prima sconfitta della storia contro i nipponici.

Un tonfo inatteso, figlio anche di un turnover azzardato, errori difensivi gravi e di un secondo tempo in cui la squadra ha smesso di giocare. E dire che i verdeoro avevano cominciato nel migliore dei modi. Paulo Henrique e Martinelli avevano firmato in mezz’ora il 2-0 con due azioni d’alta scuola, nate dai piedi di Guimaraes e Paquetà.

Fraseggi stretti, possesso elegante, ritmo controllato: il Brasile sembrava in totale gestione. Ma nella ripresa tutto è cambiato. Il Giappone ha alzato la pressione, sfruttando le falle di una difesa improvvisata e un portiere, Hugo Souza, all’esordio e non impeccabile.

L’incubo è iniziato al 52’, con un errore grossolano di Fabricio Bruno, che ha regalato palla a Minamino per l’1-2. Poi la svirgolata del difensore sul tiro di Nakamura, finito in porta per il pareggio, e infine il colpo di testa di Ueda al 71’, che ha completato la rimonta e scatenato la festa giapponese.

Ancelotti è rimasto impassibile a bordo campo, ma il volto diceva tutto: seconda sconfitta sulla panchina verdeoro e un campanello d’allarme in vista del Mondiale.

La scelta di tenere fuori Rodrygo ed Estevão si è rivelata un rischio troppo elevato. “Harakiri Ancelotti”, titolano in Brasile. Il Giappone, invece, esulta: mai prima d’ora aveva battuto il Brasile, e lo fa con una rimonta che entra di diritto nella sua storia calcistica.

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