
Parigi e Londra hanno riscritto la geografia del tennis mondiale. Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, a distanza di un mese, si sono scambiati il trono dei tornei più prestigiosi del circuito. Prima la vittoria dello spagnolo al Roland Garros, in un’epica finale vinta al supertiebreak del quinto set.
Alcaraz e la rivalità con Sinner: “Alla gente piacerebbe se ci odiassimo, ma c’è bel rapporto” https://t.co/zfcOCTCVZ5
— Cagliari Live Magazine (@cagliarilivemag) August 3, 2025
Poi la rivincita di Sinner a Wimbledon, dove l’azzurro ha trionfato con autorità nella rivincita tanto attesa da tutti gli appassionati. Due fuoriclasse, due stili diversi, una rivalità tecnica e sportiva leale che sta facendo innamorare il pubblico di tutto il mondo.
A parlare adesso è Carlos Alcaraz, che in un’intervista al Financial Times smonta la narrazione tossica del duello mediatico: “La nostra è una rivalità sempre più bella, ma la gente vorrebbe che ci insultassimo, perché aumenterebbe l’interesse per la nostra sfida. Invece andiamo d’accordo, ci alleniamo insieme, ci rispettiamo. Fuori dal campo contano anche i valori”. (continua dopo la foto)

Il 22enne di Murcia ha raccontato il legame con Sinner, che considera uno stimolo costante a migliorare: “Mi spinge a dare il massimo ogni giorno. Vogliamo batterci, ovviamente, ma senza odio. Semplicemente siamo brave persone”. E con una punta d’ironia aggiunge: “Se facessimo trash talking, attireremmo più attenzione. Ma non siamo fatti così”.
Tornando alla finale di Parigi, Alcaraz ha svelato la sua forza mentale: “Sapevo che chiudere un match così non è mai semplice. Ho pensato solo punto dopo punto, senza panico. Devi mostrare sicurezza, altrimenti sei finito”.
Quanto al paragone con Federer, Nadal e Djokovic, il fenomeno spagnolo non si sente schiacciato dal confronto: “Non dobbiamo fare quello che hanno fatto loro. Mi fa piacere che la gente si emozioni per le nostre partite, ma non abbiamo l’ossessione di diventare qualcun altro”. (continua dopo la foto)

Infine, una battuta sullo stile di vita e le recenti critiche ricevute per i festeggiamenti a Ibiza dopo il Roland Garros: “Io non mangio un hamburger per festeggiare. Me lo concedo prima, durante e dopo. La vera festa è a casa, col cibo di mia madre. E poi un po’ di champagne e coca-cola, ovviamente con moderazione”, scherza.
Rivali sì, ma con stile. E forse anche per questo Sinner e Alcaraz stanno impersonificando il volto più sano e luminoso del tennis moderno. E siamo certi che in futuro ci saranno tante altre sfide per il predominio in classifica mondiale e negli Slam. Ma sempre nel segno del rispetto.
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