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Alberto Tomba: storia di un campione italiano

Tomba ai Giochi Olimpici invernali

Alberto Tomba, conosciuto affettuosamente come “La Bomba“, è stato un fiore all’occhiello dello sci italiano. Memorabili le sue imprese a Calgary e ad Albertville ai Giochi Olimpici invernali. Ripercorriamo insieme la sua straordinaria carriera, fra vittorie, gossip e anche cinema.

Dov’è nato Alberto Tomba?

Alberto Tomba nasce a San Lazzaro di Savena, il 19 dicembre 1966, in una famiglia appassionata di sport. Suo padre praticava lo sci e spesso portava Alberto e i suoi fratelli sulle piste. Le sue prime esperienze sulle piste dell’Appennino tosco-emiliano furono fondamentali per sviluppare le sue abilità tecniche e la sua passione per lo sport. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Tomba ad Albertville
In Val d’Isere ist der Italiener Alberto Tomba am 18.02.1992 bei den Olympischen Winterspielen von Albertville unterwegs zur Goldmedaille im Riesenslalom. Er ist sein drittes derartiges Edelmetall nach seinen beiden Olympiasiegen vier Jahre zuvor in Calgary. (Photo by Frank Leonhardt/picture alliance via Getty Images)

Alberto Tomba fece il suo debutto in Coppa del Mondo nel dicembre 1986, a soli 19 anni. Non ci volle molto perché Tomba iniziasse a far parlare di sé: nel giro di un anno, vinse la sua prima gara di Coppa del Mondo a Sestriere nel dicembre 1987, dominando lo slalom gigante. Questa vittoria segnò l’inizio di una carriera straordinaria, caratterizzata da una serie di successi e di record.

La carriera e le vittorie di Tomba

Il vero momento di svolta nella carriera di Tomba arrivò alle Olimpiadi Invernali di Calgary nel 1988. Qui, Tomba conquistò due medaglie d’oro, una nello slalom e una nello slalom gigante, diventando immediatamente una superstar a livello internazionale. La sua performance a Calgary non solo gli valse l’ammirazione dei fan di tutto il mondo, ma stabilì anche nuovi standard nello sci alpino. Le Olimpiadi di Albertville 1992 rappresentano invece un capitolo fondamentale nella carriera di Alberto Tomba. Già noto come uno degli sciatori alpini più talentuosi del mondo, Tomba arrivò a queste Olimpiadi con grandi aspettative dopo le sue straordinarie prestazioni a Calgary. Ad Albertville, Tomba confermò il suo status di leggenda dello sci, conquistando una medaglia d’oro e una medaglia d’argento. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Tomba riceve la medaglia d'oro
UNITED STATES – FEBRUARY 25: SKI ALPIN/WINTERSPORT: WM Sierra Nevada, Slalom M 25.2.96, Alberto TOMBA (1.) mit zwei Goldmedaillen (Photo by Bernd Lauter/Bongarts/Getty Images)

Il 18 febbraio 1992, Alberto Tomba scese in pista per lo slalom gigante, una delle sue specialità. La competizione era serrata, ma Tomba dimostrò una volta di più la sua classe e la sua determinazione, completando le due manche con un tempo complessivo di 2:06.98, e assicurandosi così la medaglia d’oro. Il 22 febbraio 1992, Tomba partecipò allo slalom speciale, un’altra gara in cui era considerato uno dei favoriti: la competizione fu intensa e Tomba non sbagliò quasi nulla, ma alla fine dovette accontentarsi della medaglia d’argento, battuto dallo specialista norvegese Finn Christian Jagge. Negli anni ’90, Tomba continuò a dominare il circuito di Coppa del Mondo, accumulando vittorie in slalom e slalom gigante: conquistò la Coppa del Mondo generale di slalom gigante nel 1991 e nel 1992, con una grande capacità di mantenere un alto livello di prestazioni su base costante.

Il finale di carriera

Uno dei principali obiettivi di Tomba per la stagione 1997-1998 era rappresentato dalle Olimpiadi Invernali di Nagano, in Giappone. A 31 anni, sapeva che quelle sarebbero state probabilmente le sue ultime Olimpiadi, e desiderava concludere la sua carriera olimpica con una nota positiva. Nonostante le aspettative e la pressione, Tomba affrontò le gare con il cuore di un campione. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Tomba ai Laureus World Sports Awards
Former Italian skier Alberto Tomba poses on the Red Carpet ahead of the 25th Laureus World Sports Awards gala in Madrid on April 22, 2024. (Photo by JAVIER SORIANO / AFP) (Photo by JAVIER SORIANO/AFP via Getty Images)

Nello slalom gigante Tomba concluse la gara in nona posizione. Sebbene non fosse il risultato sperato, la prestazione fu apprezzata ancora una volta per la capacità dell’italiano di competere contro i migliori al mondo. Nello slalom speciale, invece, purtroppo Tomba non riuscì a terminare la gara: un errore nella seconda manche lo costrinse al ritiro, segnando un momento di grande delusione. Dopo le Olimpiadi di Nagano, Tomba prese la decisione di ritirarsi dalle competizioni professionistiche. L’annuncio ufficiale arrivò il 20 marzo 1998, durante una conferenza stampa emozionante. Tomba spiegò che era giunto il momento di appendere gli sci al chiodo, citando l’usura fisica e il desiderio di chiudere la carriera con dignità.

Lo stile e il soprannome Bomba

Il soprannome “La Bomba” fu coniato durante i primi anni di carriera di Tomba: questo nomignolo rifletteva la sua esplosività e la potenza che dimostrava in pista. La combinazione di prestanza fisica, velocità e aggressività lo rendeva una forza inarrestabile nelle competizioni di sci alpino, proprio come una bomba che esplode con energia e impatto. I media italiani e internazionali adottarono rapidamente il soprannome, utilizzandolo nei loro articoli e trasmissioni per descrivere le incredibili performance di Tomba. “La Bomba” divenne un marchio di fabbrica per il campione italiano, aiutando a cementare la sua fama e il suo riconoscimento a livello globale. A livello mediatico Tomba divenne anche oggetto di parodie, aspetto che ne aumentò la popolarità. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)

Alberto Tomba era noto per il suo stile di sci aggressivo e spettacolare, a differenza di molti suoi contemporanei, che si concentravano sulla precisione e sulla tecnica pulita. La sua abilità nel cambiare direzione rapidamente e nel mantenere alta velocità attraverso i pali gli permetteva di affrontare le piste con velocità e sicurezza. Uno degli aspetti che distinguevano Tomba era la sua fisicità: a differenza di molti altri sciatori, aveva una corporatura robusta e muscolosa, che gli permetteva di applicare una grande forza sulle sue curve e di mantenere un equilibrio straordinario anche su terreni difficili. Questa preparazione fisica era il risultato di un rigoroso regime di allenamento, che combinava esercizi di forza, agilità e resistenza.

Il bilancio di una grande carriera

Tomba fu anche uno degli innovatori nello sci alpino per quanto riguarda l’attrezzatura. Collaborò strettamente con i produttori di sci per sviluppare attrezzature che potessero massimizzare le sue prestazioni. La sua attenzione ai dettagli tecnici e la sua disponibilità a sperimentare nuove tecnologie gli permisero di rimanere competitivo ai massimi livelli per molti anni. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)

La sua personalità affabile e il suo comportamento spavaldo lo resero una star non solo in Italia, ma anche a livello internazionale. Era spesso presente sui giornali e in televisione, contribuendo a elevare il profilo dello sci alpino come sport. La sua popolarità era tale che le sue gare erano seguite da milioni di spettatori in tutto il mondo. È stato nominato Atleta dell’Anno in Italia diverse volte e ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica Italiana. Nel 2000, è stato inserito nella Hall of Fame dello sci alpino, un riconoscimento del suo contributo eccezionale allo sport. Tomba è stato protagonista del film poliziesco Alex l’ariete, e ha pubblicato un libro autobiografico “Alberto Tomba. Prima e seconda manche”. Ma ha anche fatto molto parlare di se come latin lover: celebri le sue relazioni con Martina Colombari e Deborah Compagnoni. Insomma un personaggio amato sulle piste e fuori dalle piste che rimane tutt’oggi una icona dello sport italiano.

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