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Alan Camsell, il portiere 90enne che gioca ogni fine settimana. E ora sarà premiato

Alan Camsell, un nome che in pochi conosceranno. Ma che porta con sé una storia incredibile di quelle che soltanto il calcio sa offrire. Un’epopea romantica e piena di passione, quella del portiere che scende in campo ogni fine settimana per un team del Galles del Nord. E non per chissà quali doti tecniche, ma per un particolare che ha dell’incredibile: lo chiamano “il portiere 90enne”, ma Alan in realtà ha “solo” 88 anni. E gioca ogni Venerdì con la squadra dei Penrhyn Bay Stollers FC.

Una volta li chiamavano arzilli vecchietti ma Camsell è un prodigio della natura. Porta benissimo le sue 88 primavere e non sembra avere intenzione di smettere di giocare. “Ultimamente mi sono reso conto che sto diventando un po’ lento”, ha ammesso candidamente. “La palla mi passa sotto quando mi sto ancora tuffando. E allora? In realtà, è solo divertente”.

Alan non è stato sempre un portiere. “Quando ho iniziato ero veloce e facevo gol. Poi con l’avanzare dell’età perdi fiato e quindi vai in porta per riprendere un po’. E in porta alla fine ci sono rimasto stabilmente”. Quella di Camsell non è stata una carriera sotto i riflettori, ma la sua storia di calcio è certamente unica: Alan è il portiere più vecchio del mondo.

Alan Camsell, il premio “alla carriera”

E ora Sky Bet, nell’ambito della sua campagna Real Football Numbers One – che mira a onorare i più grandi eroi del calcio dilettantistico – lo ha voluto premiare. “Mi sono fatto un’enorme risata quando l’ho saputo”, ha dichiarato l’inossidabile estremo difensore. “Tutta la mia famiglia pensava che fosse esilarante. Per me sto solo facendo una normale attività. Ora c’è improvvisamente tutto questo trambusto per via della mia età”.

“Mi rendo conto che sono arrivato a giocare con i nipoti dei miei ex compagni”, ha dichiarato l’inossidabile numero uno. “Prima lo facevo con i loro figli. Il Venerdì mi piace giocare, anche se poi il Sabato ho tanti dolori. Sì, mi sono accorto che sto rallentando, ma non importa. L’importante è che mi diverto”. Ed è questo il vero spirito, sempre più dimenticato, con cui giocatori e appassionati dovrebbero avvicinarsi ai prati dove rotola un pallone. Per tutta la vita.

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