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L’aereo perde quota sull’oceano: panico a bordo

L’aereo perde quota sull’oceano: panico a bordo. Un lungo volo notturno, la promessa dell’arrivo a Roma, e poi quella brusca virata che ha cambiato ogni programma. Non è la trama di un film, ma la cronaca di un episodio che si inserisce in un periodo quanto mai delicato per l’aviazione civile internazionale, tra disastri recenti e un’attenzione crescente alla sicurezza in volo. Tutto è avvenuto nel cuore della notte, mentre il Boeing 777 della United Airlines, con a bordo 275 passeggeri e 14 membri dell’equipaggio, sorvolava l’Atlantico, diretto dall’aeroporto di San Francisco alla capitale italiana. Dopo otto ore, qualcosa è andato storto.

aereo, problemi tecnici e atterraggio di emergenza

Emergenza in volo per un Boeing 777

La parola chiave è “problema tecnico”, ma dietro questa definizione si nasconde un momento di alta tensione. Il Boeing 777, un velivolo con 26 anni di attività, ha iniziato una discesa improvvisa fino a quota 6.400 metri, forzando il comandante a lanciare un codice squawk 7700, il segnale internazionale di emergenza. A bordo, i passeggeri hanno vissuto attimi di preoccupazione mentre l’equipaggio comunicava la deviazione verso una pista alternativa.

Volo United Airlines, aereo

Problema tecnico durante il sorvolo sull’Atlantico

L’aereo United Airlines ha quindi cambiato rotta, rinunciando all’arrivo nella Città Eterna. La destinazione si è spostata a nord, dove i protocolli d’emergenza sono stati messi in moto nel giro di pochi minuti. Nel messaggio radio, il pilota ha annunciato l’intenzione di avvicinarsi alla pista 01 per un atterraggio d’emergenza dopo che l’aereo aveva perso altitudine oltre i 3.000 metri proprio durante il sorvolo sull’oceano Atlantico. Intanto, a bordo, l’ansia tra 275 passeggeri è cresciuta. Ognuno memore delle tragedie che hanno fatto le prime pagine dei quotidiani pochi giorni fa.

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