
San Siro, notte magica. L’Inter approda in finale di Champions League e il pensiero va a Moratti, quindici anni dopo il Triplete: anche allora i nerazzurri eliminarono il Barcellona, ed era quello di Messi, Guardiola e Ibrahimovic, forse il più forte di sempre. Fu un capolavoro di Mourinho e dei giocatori, proprio come oggi l’incredibile 4-3 di San Siro è frutto del lavoro di Simone Inzaghi e dei suoi ragazzi.
Con tutto il rispetto per il presidente Marotta, ma nessuno ci ha mai difesi come Massimo.
— Frank (@Franks2833) April 22, 2025
Lui non era solo presidente, era interista dentro.
“Ora e per sempre Moratti presidente” pic.twitter.com/ouTijJCn8I
Un successo sudato, ripreso per i capelli e poi di nuovo conquistato. E da qualche parte, nel cuore di Milano, Massimo Moratti si commuove. “È stata una serata meravigliosa“, ha dichiarato l’ex presidente nerazzurro in esclusiva a SportMediaset, “emozionante da tutti i punti di vista”. Non nasconde le emozioni vissute l’ex Presidente, il cui legame con l’Inter non si è mai raffreddato, anzi.
Moratti, che nel 2010 aveva sollevato il trofeo più prestigioso d’Europa con José Mourinho in panchina, ha rivissuto tutto: “Abbiamo vissuto ogni tipo di sentimento, dalla gioia iniziale alla delusione per la rimonta subita, fino al gol eroico del pareggio nel recupero. Bellissimo”.
È stato Frattesi a firmare il colpo decisivo nei tempi supplementari, mentre Sommer ha blindato la porta nei momenti più critici. Due partite al cardiopalma, due pareggi per 3-3 tra andata e ritorno, poi il gol nei supplementari che ha incoronato l’Inter in uno dei doppi confronti più intensi della storia della Champions League.
Inter, Moratti: “Sì, è stato come nel 2010”
“Come nel 2010“: il paragone con quell’anno glorioso è inevitabile. “Sono state due battaglie, anche se con situazioni diverse. Le emozioni sono state le stesse, così come la felicità finale”.
Non sarà un Triplete, ma è un traguardo importante, la seconda finale di Champions League in tre anni per una squadra costretta a fare mercato in pareggio e ad affidarsi a parametri zero e giocatori d’esperienza. E per questo ha un valore ancora maggiore.
Il prossimo 31 maggio, all’Allianz Arena di Monaco di Baviera, ci sarà una nuova avventura da vivere, e dall’altra parte del campo ci saranno o gli inglesi dell’Arsenal, o i francesi del Psg. Per Moratti, però, il nome dell’avversario conta poco: “Non guardiamo chi ci sarà. Qualunque sia, dovrà essere affrontato con la stessa determinazione e lucidità“.
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