
In un FedExForum ribollente di entusiasmo, i Memphis Grizzlies conquistano l’ultimo biglietto per i playoff asfaltando i Dallas Mavericks con un netto 120-106. Partita senza storia, dominata dall’inizio alla fine, in cui Memphis ha mostrato solidità , talento e fame.
NBA Play-In: Super Herro, Miami vince ad Atlanta. Davis non basta, Memphis domina ed elimina Dallas – https://t.co/wjM7yLVw0W di Matteo Andreani pic.twitter.com/5F8pcY444z
— Basketinside.com (@basketinside360) April 19, 2025
Desmond Bane orchestra l’attacco con autorità (22 punti e 9 assist), mentre Ja Morant torna in campo dopo settimane di assenza, regalando giocate spettacolari e una schiacciata in contropiede che manda in visibilio il pubblico. Ma la vera rivelazione è Zach Edey, rookie di razza, che domina sotto canestro con lucidità , dimostrando di non soffrire la pressione del debutto.
Dall’altra parte è capolinea amaro per i Mavericks, che chiudono nel caos una stagione disastrosa, affondata dalla sciagurata cessione di Luka Doncic. Anthony Davis, l’unico a salvarsi con 40 punti e tanto orgoglio, si infortuna nel finale, completando il quadro di una disfatta totale.
Memphis ora affronterà Oklahoma City nel primo turno, e non lo farà con l’aria della vittima sacrificale: anzi, i Grizzlies arrivano carichi e con il vento alle spalle.
Miami corsara all’overtime: Herro e Mitchell stendono Atlanta
Alla State Farm Arena serve un supplementare per decretare il vincitore, ma alla fine la spuntano i Miami Heat, che nonostante l’assenza di Jimmy Butler trovano risorse preziose in una squadra più viva che mai. A trascinarli è un indemoniato Tyler Herro, autore di 30 punti, ma l’uomo del destino è Davion Mitchell, che nell’overtime piazza tre triple letali che spengono ogni velleità di rimonta degli Hawks.
Miami era arrivata anche a +17 nel terzo quarto, salvo poi farsi riprendere da un Trae Young volitivo ma troppo solo. Sul 106 pari, quando sembrava potesse girare tutto, gli Heat piazzano l’allungo decisivo e chiudono i conti sul 123-114. Adesso li aspetta Cleveland: un’avversaria tosta, certo, ma questo gruppo ha dimostrato di non arrendersi mai.
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