
La Juventus è a un punto di svolta, con il rischio concreto di mancare la qualificazione alla prossima Champions League. Una prospettiva che preoccupa non solo l’ambiente bianconero, ma anche i vertici di Exor, la holding che controlla il club. La situazione si è fatta talmente delicata da spingere John Elkann a convocare per domani un vertice straordinario con i massimi dirigenti della società.
#Elkann non è per nulla contento di come sta andando la stagione bianconera e ha convocato i massimi rappresentanti della società per un vertice di emergenza per la giornata di domani 🔥
— Juvepress.it (@Juvepress_it) March 20, 2025
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Tra i partecipanti dovrebbero esserci il Ceo Maurizio Scanavino, il direttore sportivo Cristiano Giuntoli e, forse, anche Thiago Motta. L’incontro, che appare come una vera e propria “war room“, servirà per valutare le conseguenze del rischio di esclusione dalla Champions e per delineare possibili contromisure.
L’obiettivo principale sarà individuare strategie per evitare il peggio e pianificare un piano alternativo nel caso in cui la squadra non riuscisse a chiudere il campionato tra le prime quattro. L’ultima esclusione dalle competizioni europee, imposta dalla Uefa per le violazioni del Fair Play Finanziario, ha già avuto un impatto devastante sui conti bianconeri, vanificando di fatto l’aumento di capitale da 200 milioni di euro effettuato appena un anno fa.
Exor aveva chiarito che non ci sarebbero stati ulteriori interventi economici e che la Juventus avrebbe dovuto trovare un equilibrio finanziario autonomo. Per questo, il piano industriale del club prevedeva tre condizioni fondamentali:
Un target minimo di ricavi dal player trading;
Il raggiungimento degli ottavi di Champions;
La qualificazione alla massima competizione continentale per più stagioni consecutive.
Di questi tre obiettivi, uno è già sfumato e il terzo è fortemente a rischio. Se la Juventus non dovesse qualificarsi alla Champions 2025-2026, le ripercussioni economiche potrebbero essere gravi, imponendo misure drastiche sul mercato e sulla gestione della rosa.
L’assenza dalla Champions significherebbe una forte limitazione sugli investimenti. Alcune delle possibili misure che il club potrebbe adottare includono:
Mancato rinnovo di contratti onerosi: in bilico ci sarebbe il prolungamento di Weston McKennie.
Rinuncia ad alcuni riscatti di prestiti: tra i giocatori in prestito che potrebbero non essere confermati figurano Conceição e Kalulu.
Stop alle operazioni di mercato più costose: il sogno Kolo Muani rischia di sfumare.
Maggior aggressività nelle cessioni: il club potrebbe essere costretto a vendere alcuni giocatori importanti per fare cassa.
Ma il problema più grande resta la necessità di mantenere un livello di competitività sufficiente per non perdere ulteriori ricavi futuri. Un altro bilancio negativo, infatti, rischierebbe di attirare nuove sanzioni dal Fair Play Finanziario, innescando un circolo vizioso.
A complicare ulteriormente le cose è il cambiamento del panorama calcistico italiano. Per anni, la Juventus ha costruito il proprio modello aziendale sulla narrazione della “vittoria come unica cosa che conta“. Ma l’epoca del dominio incontrastato si è conclusa nel 2020 con l’ultimo scudetto bianconero.
Juventus, le conseguenze di un’eventuale esclusione dalla Champions
Da allora, il campionato ha visto alternarsi tre vincitori diversi in quattro anni, segno di un equilibrio competitivo sempre maggiore. Anche la corsa alla Champions si è fatta più serrata, con almeno sei-sette squadre in lotta per quattro o cinque posti disponibili.
La Juventus aveva pianificato un rinnovamento tecnico e gestionale per tornare stabilmente al vertice, ma ora rischia di trovarsi di fronte a un bivio difficile. Thiago Motta è oggetto di dubbi e perplessità da parte della tifoseria. Storicamente, gli allenatori che hanno puntato sul “bel gioco” in bianconero non hanno mai avuto vita facile, e anche in questo caso il rischio di rigetto è concreto.
Il vertice di domani si preannuncia decisivo per il futuro immediato della Juventus. Sarà necessario scongiurare l’esclusione dalla Champions e, nel peggiore dei casi, limitare i danni finanziari e sportivi. Una cosa è certa: il club si trova davanti a una delle fasi più delicate della sua storia, con la necessità di prendere decisioni fondamentali per evitare un declino che potrebbe avere conseguenze pesanti negli anni a venire.
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