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Garlasco, cosa non torna nella versione di Sempio: tutti i punti da chiarire

Andrea Sempio è indagato per l’omicidio di Chiara Poggi. Ci sono tanti punti da chiarire sul delitto di Garlasco, che si era chiuso anni fa con una sentenza per l’allora fidanzato della vittima, Alberto Stasi, che oggi si trova in carcere. Alcuni elementi su Andrea Sempio non tornano. Uno di questi è il racconto di cosa avrebbe fatto quella mattina del 13 agosto, quando Chiara è stata uccisa. L’alibi di Andrea Sempio è rappresentato da un tagliandino del parcheggio a Vigevano, che colloca l’allora 19enne lontano da Garlasco la mattina del delitto. (Continua dopo le foto)

L’alibi di Andrea Sempio

Risale alla mattina del 13 agosto 2007, il biglietto della sosta da 1 euro in piazza Sant’Ambrogio a Vigevano, emesso alle 10:18, con validità di un’ora, presentato da Sempio agli inquirenti. Il biglietto del parcheggio era stato ritrovato in auto dal padre di Sempio, conservato per un anno dalla madre, e presentato ai carabinieri in occasione del secondo interrogatorio, a ottobre 2008. Quella mattina, Sempio ha spiegato di aver atteso a casa, con il padre, il ritorno della madre uscita per un acquisto con l’unica auto della famiglia. Alle 10 poi avrebbe preso la macchina per andare in libreria a Vigevano, trovata chiusa. Sempio, di ritorno in paese, sarebbe passato dalla nonna, per poi pranzare a casa. Il 17 febbraio, sia Andrea che il padre, confermano la versione data 9 anni prima. Poi, mentre i due rientrano a casa, in auto viene intercettato un dialogo in cui Sempio sembra rammaricarsi per essersi contraddetto. (Continua dopo le foto)

Le intercettazioni di Andrea Sempio e del padre

“Mi han fatto alcune domande che non pensavo mi facessero. Non gli ho dato una risposta perfetta. Mi han chiesto se ero andato a Vigevano. Siccome ero andato a Vigevano a comprare il cellulare (e non libri, ndr) loro hanno rilevato il mio cellulare a Vigevano. Se io ti dico: mi ricordo perfettamente che avevo il cellulare è logico che ti do una risposta. Allora ho detto che non mi ricordo”, la confidenza di Andrea al padre. Nel 2017, Sempio ha detto che il biglietto era stato trovato dalla madre “quando io ero già stato sentito”. “Ne abbiamo cannata una, che io ho detto che lo scontrino era stato ritrovato dopo che ero stato sentito, tu hai detto che l’abbiamo ritrovato prima”, l’intercettazione di Andrea che parla con il padre. Poi c’è la questione del Dna.

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