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Liliana Resinovich, le parole dell’amico Claudio Sterpin

Il caso di Liliana Resinovich, la 63enne, trovata nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste con dei sacchetti legati alla testa il 5 gennaio 2022, è stato riaperto. Secondo un’indiscrezione trapelata dopo il deposito della superperizia richiesta dalla procura, pare che la donna sia morta soffocata. Claudio Sterpin, “amico del cuore” di Liliana Resinovich ha commentato quest’ultima scoperta. Cos’ha detto? (Continua dopo le foto)

Il caso di Liliana Resinovich

Liliana Resinovich è scomparsa a Trieste il 14 dicembre 2021. Il suo corpo è stato ritrovato un mese dopo, abbandonato in un parco. In testa aveva due sacchetti trasparenti di tipo alimentare fissati al collo con un cordino. Il corpo, invece, era in due grandi sacchi neri, uno infilato dall’alto e l’altro dal basso. La procura, dopo mesi di indagini e di analisi, ha sostenuto la tesi del suicidio e chiesto l’archiviazione, ma il gip Luigi Dainotti ha invece riesumato il corpo e riaperto il caso. Dalle ultime analisi sul corpo della 63enne è emerso che Liliana sarebbe morta per soffocamento. Inoltre, la patologa forense Cristina Cattaneo ha segnalato anche di lesioni non evidenziate in esami precedenti. Come ha commentato questa ultima evoluzione Claudio Sterpin? (Continua dopo le foto)

Il rapporto tra Claudio Sterpin e Liliana

Claudio Sterpin ha 85 anni e da sempre è legato al casodi Liliana Resinovich. I due si sono frequentati per molto tempo, dopo una conoscenza iniziata 40 anni fa. I due si sono visti “la prima volta nel 1979, aveva due anni in più di mia figlia. Io ero il suo maestro, le insegnai i rudimenti della corsa sulle distanze più lunghe. Fece la sua prima ultramaratona nel 1981, la seconda nel 1985, capitava che ci allenassimo assieme. Non ci siamo mai persi di vista nella vita e poi me lo ricordò lei stessa, con le date del primo incontro, quelli successivi”, ha raccontato l’amico di Liliana. La loro conoscenza è diventata più intima dopo che Claudio è rimasto vedovo. “Si è aperta qualche strada in più, diciamo così. Veniva da me per stirarmi due camicie, poi c’è stato altro, robe che ho ripetuto anche in interrogatorio. Era la nostra storia”, ha affermato Sterpin, che poi ha commentato l’ultima svolta delle indagini.

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