Premier League sotto shock a causa di una notizia inattesa che riguarda un giovane attaccante del Chelsea, acquistato dalla società londinese per 100 milioni di Euro e che ora, in seguito a un test, è stato trovato positivo all’antidoping. Si tratta del 23enne ucraino Mykhailo Mudryk, che ora corre il rischio di subire una lunga squalifica.
Mudryk positivo al doping: il Mr. 100 milioni del Chelsea rischia 4 anni di squalifica https://t.co/u8dVjGk6yX
— Corriere della Sera (@Corriere) December 17, 2024
Il giocatore, che milita anche nella nazionale ucraina, è stato trovato positivo nel corso di un esame antidoping effettuato lo scorso ottobre. La sostanza vietata rilevata nel suo campione potrebbe segnare una battuta d’arresto significativa nella sua carriera.
Secondo quanto riportato dal quotidiano ucraino Tribuna e dal blogger Mykhailo Spivakovskyi, la sostanza proibita trovata nel sangue di Mudryk sarebbe il meldonium, meglio conosciuto con il nome commerciale Mildronato. Si tratta di un farmaco utilizzato per trattare alcuni disturbi cardiaci, ma è stato inserito nella lista delle sostanze vietate dalla Wada per il suo potenziale effetto di miglioramento delle prestazioni fisiche.
Il prossimo passo per Mudryk sarà la controanalisi che le autorità effettueranno sul “campione B” del suo sangue, che verrà esaminato nei prossimi giorni. A seconda del risultato, si deciderà se l’attaccante ucraino sarà o meno a rischio di squalifica. I test sul secondo campione di sangue del 23enne chiariranno definitivamente la posizione del calciatore.
Mudryk, giocatore che il Chelsea ha acquistato dallo Shakhtar Donetsk nel gennaio 2023 per una cifra record di 100 milioni di euro, non ha finora trovato continuità a Stamford Bridge. Nonostante il suo grande potenziale, il talento ucraino non è riuscito ad affermarsi come si sperava, segnando solo sporadicamente e faticando a diventare una pedina centrale nel progetto del Chelsea.
Se Mudryk dovesse essere squalificato, lo stop rappresenterebbe una battuta d’arresto per la sua carriera con ripercussioni non solo sul piano personale, ma anche per il suo rapporto con il club. Anche perché l’uso di sostanze vietate nel calcio è preso molto sul serio, con pene che vanno da sospensioni di mesi a squalifiche più lunghe, a seconda della gravità della situazione.
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