La Cina saluta il campione brasiliano che, a soli 25 anni, sacrificò una carriera importante e scelse di trasferirsi a Shangai in cambio di un trattamento economico da sceicco. Oscar dos Santos Emboaba Júnior, meglio conosciuto semplicemente come Oscar (oggi 33enne) ha detto addio alla sua lunga parentesi nel calcio orientale.
🚨🚨| Oscar's contract in China is set to expire this winter. The player is considering a move to MLS and has been offered to several MLS clubs.
— CentreGoals. (@centregoals) July 3, 2024
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Il centrocampista brasiliano, che nel 2017 lasciò il Chelsea per unirsi allo Shanghai SIPG (oggi Shanghai Port), è stato uno dei protagonisti principali del faraonico progetto della Super League cinese, un’epoca segnata da acquisti milionari e stipendi stellari. Ma anche un progetto fallimentare, da un punto di vista sportivo, visto che il calcio in Cina non ha avuto l’evoluzione che ci si aspettava.
Dopo sette anni, tre campionati vinti (2018, 2023, 2024) e 175 milioni di euro guadagnati, Oscar chiude la sua avventura, diventando l’ultimo simbolo di un boom calcistico ormai concluso. Nel 2017, Oscar aveva il mondo del calcio ai suoi piedi: al Chelsea era diventato uno dei giovani talenti più promettenti, e aveva intorno a sé l’interesse di molti top club europei.
Il giocatore, però, preferì accettare l’offerta cinese di 24 milioni di euro all’anno: troppo allettante per essere rifiutata. “Vengo da un ambiente molto povero in Brasile, non avevamo nulla. Questo è il frutto del mio lavoro”, dichiarò all’epoca, giustificando la sua scelta.
Il trasferimento dello Shanghai SIPG, per 60 milioni di euro, lo rese il giocatore più costoso nella storia della Super League cinese. All’epoca, Oscar fu il secondo calciatore più pagato al mondo, dietro a Lionel Messi. Oscar ha saputo capitalizzare al massimo la sua avventura orientale. È stato l’unico tra i grandi nomi approdati in Cina a rimanere nonostante scandali di corruzione, pandemia e crisi economica.
Cina e calcio, un binomio che non ha funzionato
Grazie a un contratto rinnovato prima dell’introduzione del tetto salariale, Oscar ha continuato a guadagnare cifre esorbitanti mentre molti colleghi lasciavano il Paese. In sette anni, il brasiliano ha collezionato 248 presenze, segnando 77 gol e fornendo 113 assist vincenti: ua performance che lo ha reso il miglior assist-man nella storia del campionato cinese.
Ora, a 33 anni, Oscar si trova di fronte a una nuova sfida. È improbabile un ritorno in un club europeo di primo livello, dato che negli anni nessuna squadra ha bussato alla porta della sua “prigione dorata”. Due le opzioni sul tavolo: tornare in Brasile, dove potrebbe chiudere la carriera vicino alla famiglia, oppure tentare una nuova avventura nella Major League Soccer (MLS) americana.
“Mia madre sta invecchiando e le mie sorelle hanno figli. Vogliamo essere vicini”, ha confessato recentemente al quotidiano Folha de Sao Paulo. Oscar ha anche rilasciato una dichiarazione che ha suscitato qualche polemica. “In Cina ho visto cose incredibili“, ha detto, “e ho trovato una qualità della vita fuori dal mondo“. Il che, visti i suoi guadagni faraonici, è certamente vero per lui. Ma forse molti cittadini cinesi troverebbero questa affermazione un po’ fuori luogo, o comunque valida solo per la ristretta minoranza di popolazione che fa parte dell’èlite economica del Paese.
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