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Bove ha già dato l’ok per l’impianto del defibrillatore interno: cosa succede alla sua carriera di calciatore

Un monitor collegato a tre elettrodi sistemati sul petto scandisce il ritmo del cuore di Edoardo Bove, giovane calciatore della Fiorentina, ricoverato al policlinico di Careggi dopo il malore che lo ha colpito domenica scorsa. Pur essendo ormai fuori dalla terapia intensiva, le sue condizioni restano monitorate dai cardiologi.

Bove occupa una stanza singola nella zona centrale del policlinico, sopra il pronto soccorso dove era stato portato d’urgenza. Le cure intensive non sono più necessarie, ma la sua attività cardiaca è sotto costante controllo. Il giovane centrocampista, accompagnato dai familiari e dalla compagna, trascorre le giornate tra riposo e momenti di svago: ieri sera ha seguito la partita della sua squadra contro l’Empoli in Coppa Italia utilizzando il cellulare, dato che nella stanza non è presente un televisore. (segue dopo la foto)

Un malore che cambia la vita

Il malore, causato da una fibrillazione atriale sfociata in arresto cardiaco, è stato affrontato tempestivamente dai soccorsi, salvando la vita del calciatore. Tuttavia, l’evento rappresenta una svolta drammatica per la sua carriera sportiva. Le linee guida internazionali raccomandano, in casi simili, l’applicazione di un defibrillatore sottocutaneo, un dispositivo che corregge automaticamente il ritmo cardiaco in caso di fibrillazioni pericolose.

Bove, descritto dai medici come un ragazzo intelligente e consapevole, si è già informato sul suo futuro, mostrando maturità nell’affrontare la situazione. L’intervento per l’impianto del defibrillatore, per il quale ha già dato il consenso informato, potrebbe essere effettuato tra giovedì e venerdì. L’operazione, in anestesia locale, è breve e poco invasiva, ma rappresenta un punto di svolta: secondo le rigide norme italiane sull’attività agonistica, non potrà più scendere in campo come calciatore professionista.

In altri Paesi, come dimostrano i casi di giocatori internazionali che hanno ripreso l’attività sportiva dopo l’impianto di un defibrillatore, le regole sono più flessibili. Tuttavia, in Italia, Bove si troverà di fronte alla necessità di ripensare il suo futuro sportivo. (segue dopo la foto)

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Indagini sulle cause della fibrillazione e un futuro da scrivere

Nel frattempo, a Careggi proseguono gli esami per individuare l’origine del problema cardiaco. I medici stanno esaminando possibili cause genetiche, con test che richiederanno alcune settimane, e analizzando i risultati delle risonanze magnetiche. L’ipotesi attuale è che la crisi sia stata innescata da una patologia genetica o da un’infiammazione, forse riconducibile a una miocardite.

Il percorso di recupero di Edoardo Bove è appena iniziato. Mentre i medici proseguono il monitoraggio e completano le indagini, il giovane calciatore affronta un momento cruciale della sua vita. Le incertezze sul futuro agonistico si intrecciano con il sollievo per aver superato una prova che avrebbe potuto avere esiti ben peggiori. Qualunque sarà la sua strada, la sua determinazione e il supporto di chi gli sta accanto saranno fondamentali per affrontare le sfide che lo attendono.

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