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Sinner, per Kirgyos è un’ossessione: poi l’attacco “al sistema”

Sinner è un’ossessione e salta fuori una sorta di tesi “complottista” sul sistema tennis. Nick Kyrgios non smette di far parlare di sé, puntando il dito contro il nostro numero uno – e non è una novità – e sproloquiando sul tema del doping nel tennis. Tanto da far infuriare persino Taylor Fritz, che senza mezze misure gli ha intimato di farla finita.

L’istrionico australiano, noto per i suoi commenti polemici, ha colto l’occasione della recente sospensione di Iga Swiatek, numero 2 del ranking Wta, per riaccendere il dibattito. Swiatek è stata fermata per un mese dopo essere risultata positiva a una sostanza proibita, legata a un farmaco per il jet lag.

Sinner è diventato il bersaglio preferito di Kyrgios dopo lo scoppio del caso Clostebol. La questione ormai è nota a tutti. L’International Tennis Integrity Agency (Itia) ha prosciolto Jannik, vittima di una contaminazione accidentale. Mentre l’Agenzia Mondiale Antidoping (Wada) ha fatto ricorso al Tas, e tutti aspettano di conoscere l’esito del procedimento che arriverà nel 2025.

Kyrgios, che da tempo critica apertamente il tennista italiano, ha rilanciato il caso sui social. “Il nostro sport è spacciato”, ha scritto su X, accusando il sistema di non essere abbastanza severo con chi viola le regole antidoping.

L’australiano ha rincarato la dose rispondendo a un commento sui possibili scenari del tennis del 2025: “Il nostro numero 1 non fallirà un test antidoping“. Una frecciata diretta a Sinner, che Kyrgios ritiene non adeguatamente punito.

Non è mancato un riferimento anche a Iga Swiatek, la cui positività è stata attribuita a un farmaco contaminato. Kyrgios ha sottilmente sdoganato l’ipotesi di un complotto con un caustico: “Semplicemente, entrambi non sapevano”.

Sinner, un “tormentone” in attesa della sentenza

Anche altri tennisti hanno espresso la loro opinione. Shapovalov, spesso critico nei confronti di Sinner, ha commentato ironicamente la squalifica di un mese inflitta a Swiatek: “Un mese, eh”. Parole che sottolineano la percezione di una gestione poco uniforme delle sanzioni.

Il caso Sinner resta al centro della discussione nel panorama del tennis mondiale, come è ovvio visto che si sta parlando del tennista più forte del mondo. Le implicazioni della questione potrebbero ridefinire le regole antidoping dello sport.

In molti accusano la Wada di voler punire con pignoleria comportamenti che non hanno niente a che fare con il doping, e di essere stranamente assente in casi ben più eclatanti, come quello dei nuotatori cinesi alle Olimpiadi di Tokyo. Intanto, Kyrgios continua a sollevare polveroni, che però cominciano a stancare tutti.

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