Dia ha la malaria? La presunta malattia dell’attaccante senegalese della Lazio è diventata un mistero che si infittisce. L’attaccante della Lazio è stato fermato in Senegal a causa di un presunto attacco di malaria, reso noto giovedì sera dalla federazione senegalese. La diagnosi ha costretto il giocatore a saltare la partita contro il Burkina Faso e a restare bloccato a Dakar in attesa di alcuni esami.
#Lazio, malaria di lieve identità per #Dia. Nuovi esami a Dakar https://t.co/CU83TgTHXm
— Alfredo Pedullà (@AlfredoPedulla) November 15, 2024
Secondo fonti vicine alla Lazio, i risultati dei test effettuati da Boulaye Dia, forse utili a determinare la fase di sviluppo del parassita, dovrebbero arrivare oggi. Tuttavia, i contatti tra lo staff medico della Lazio e quello della nazionale senegalese sono sporadici e le informazioni limitate, alimentando dubbi sulla reale entità della malattia. Alcuni sospettano che non ci sia una conferma chiara del contagio, inclusi dettagli come la puntura di una zanzara Anopheles, il vettore della malaria, e i tempi di incubazione.
La malaria, malattia infettiva ma non contagiosa tra persone, non obbliga Dia a una quarantena. La Lazio, quindi, non dovrà seguire misure di profilassi. In Italia, la malaria è scomparsa dagli anni ’50, e i pochi casi presenti sono legati a persone che rientrano da zone endemiche. La profilassi antimalarica è raccomandata per chi si reca in Africa, ma non è obbligatoria, e non è chiaro se Dia avesse intrapreso questa prevenzione o se lo farà ora. Con sintomi descritti come “lievi”, simili a quelli di un’influenza, il trattamento potrebbe durare fino a venti giorni, e solo il ritorno a Roma permetterà di valutare il suo stato di salute e i tempi di recupero.
Il caso Dia ricorda quello dell’attaccante della Fiorentina, Christian Kouame, fermato dalla malaria dopo la Coppa d’Africa. Dopo essere rientrato in Italia il 17 febbraio, accusò sintomi il 22 e risultò positivo ai test. Kouame fu ricoverato per quattro giorni e dovette sottoporsi a ulteriori esami e ottenere un certificato medico prima di tornare in campo, saltando le partite fino al 30 marzo. Anche Hamed Traorè, fermato dalla malaria a fine dicembre, affrontò un periodo di stop prolungato.
L’allenatore della Lazio, Marco Baroni, attende aggiornamenti più di tutti, consapevole che il calendario serrato richiederà di schierare una formazione sempre competitiva. Dia è fondamentale per la squadra, sia nel 4-2-3-1 sia come opzione per alternarsi con Castellanos in Europa e nel 4-3-3.