Alessandro Bastoni è una bandiera dell’Inter che ha saputo affermarsi prima con Antonio Conte e poi con Simone Inzaghi in panchina. Il futuro della Nazionale italiana di Spalletti passa anche dal centrale difensivo nerazzurro. Ripercorriamo la storia di Bastoni, dal settore giovanile dell’Atalanta all’Inter della seconda stella.
Il settore giovanile dell’Atalanta
Alessandro Bastoni inizialmente ha giocato in squadre locali, per poi passare nel settore giovanile dell’Atalanta, noto per la sua capacità di sviluppare talenti calcistici di alto livello.
Nella Dea Bastoni ha ricevuto una formazione che ha messo in luce le sue capacità difensive, migliorando anche il suo gioco palla al piede, un aspetto importante per i difensori moderni. È stato durante il periodo nelle giovanili che ha attirato l’attenzione degli scout della Serie A.
Bastoni ha esordito in Serie A con l’Atalanta il 22 gennaio 2017, all’età di 17 anni. Le sue prestazioni hanno suscitato l’interesse dell’Inter, che ha deciso di acquistarlo nell’estate dello stesso anno. L’Inter ha tuttavia scelto di lasciarlo in prestito all’Atalanta per permettergli di accumulare esperienza e minuti in campo. (CONTINUA DOPO LA FOTO)
Dopo una stagione in prestito a Bergamo, Bastoni ha trascorso un’altra annata al Parma, dove ha avuto la possibilità di giocare con continuità e migliorare ulteriormente. L’esperienza in Emilia è stata fondamentale per Bastoni, poiché gli ha consentito di confrontarsi con gli attaccanti di alto livello della Serie A e di dimostrare di essere pronto per un ruolo da titolare in una grande squadra come l’Inter.
Il ritorno all’Inter
Alessandro Bastoni è rientrato all’Inter nel 2019 e ha trovato in Antonio Conte un allenatore che ha creduto in lui fin dal primo momento. Conte ha visto in Bastoni il profilo ideale per la sua difesa a tre, un sistema che richiede difensori centrali in grado di costruire gioco, mantenere una linea alta e partecipare attivamente alla fase offensiva. Bastoni ha risposto alla fiducia di Conte con prestazioni di alto livello, diventando in poco tempo un titolare inamovibile nella difesa interista. (CONTINUA DOPO LA FOTO)
La sua abilità di impostare il gioco dalla difesa, attraverso passaggi precisi e lanci lunghi, è stata una risorsa fondamentale per il sistema di Conte, che faceva affidamento su di lui per innescare le transizioni offensive. La stagione 2020-2021 è stata fondamentale per Alessandro Bastoni. Con l’Inter guidata da Conte, ha vinto il suo primo scudetto, interrompendo un dominio decennale della Juventus in Serie A. Bastoni è stato una figura centrale nella difesa nerazzurra, e il suo contributo è stato essenziale per il successo della squadra.
Durante quella stagione, Bastoni ha formato con Milan Škriniar e Stefan de Vrij una delle linee difensive più solide d’Europa. La sua abilità nel gioco aereo, la capacità di impostazione e la sincronia con i compagni di reparto hanno fatto sì che l’Inter potesse mantenere una delle difese meno battute del campionato. Il trionfo in campionato ha rappresentato non solo un successo di squadra, ma anche un importante traguardo personale per Bastoni, che si è consolidato come uno dei migliori difensori della Serie A.
Il rapporto con Inzaghi
Dopo l’addio di Antonio Conte nel 2021, Simone Inzaghi è stato chiamato a guidare la squadra, portando con sé alcune novità tattiche e un approccio più flessibile rispetto al suo predecessore. Bastoni ha continuato a crescere sotto la guida di Inzaghi, adattandosi alle sue indicazioni e diventando sempre più centrale nel progetto della squadra.
Uno degli aspetti principali che accomuna l’Inter di Inzaghi a quella di Conte è la scelta della difesa a tre, modulo tattico nel quale Bastoni eccelle. Anche alla Lazio, Inzaghi aveva utilizzato una difesa simile, rendendola un sistema consolidato per massimizzare sia la solidità difensiva sia la costruzione di gioco dal basso. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)
In questo sistema, Bastoni occupa principalmente il ruolo di difensore sinistro, posizione che gli permette di sfruttare le sue qualità tecniche e la sua capacità di avanzare palla al piede. Inzaghi, a differenza di Conte, concede ai suoi difensori maggior libertà di iniziativa e meno rigidità nei movimenti, favorendo una fase difensiva meno statica.
Bastoni, con la sua abilità nel palleggio e nel passaggio, è particolarmente adatto a interpretare questo ruolo più dinamico, rendendosi spesso pericoloso con le sue incursioni lungo la fascia sinistra. Nel 2024 il centrale ha festeggiato con i nerazzurri lo scudetto della seconda stella, consolidando ulteriormente il proprio rapporto con il club e con mister Inzaghi. Marotta ha infatti rinnovato il contratto del difensore a 5,5 milioni di euro netti, più eventuali bonus, fino al giugno del 2028. Bastoni è diventato quindi uno dei più pagati all’interno della rosa.
Bastoni in Nazionale italiana
Bastoni ha esordito nella Nazionale maggiore sotto la guida del CT Roberto Mancini, che ha visto in lui un talento con il potenziale per diventare un pilastro della difesa azzurra. Nel corso degli Europei 2020 (giocati nel 2021), Bastoni è stato parte della rosa italiana che ha conquistato il trofeo, anche se non è stato titolare nelle partite decisive. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)
L’Europeo ha rappresentato per Bastoni un’esperienza preziosa a livello internazionale, permettendogli di confrontarsi con alcuni dei migliori attaccanti europei e di maturare ulteriormente. Anche se il duo difensivo titolare era composto da Chiellini e Bonucci, Bastoni è considerato il naturale successore di questi veterani e una figura chiave per il futuro della Nazionale italiana di Luciano Spalletti.
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