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Sinner, l’Itia riconosce il diritto di ricorso della Wada sul caso Clostebol

Sinner, novità sul caso Clostebol. L’Itia (International Tennis Integrity Agency) ha rilasciato un comunicato ufficiale riguardo alla situazione del tennista italiano, facendo chiarezza sul ricorso presentato dalla Wada. L’attenzione si concentra sull’interpretazione e applicazione delle regole da parte del tribunale indipendente che aveva inizialmente giudicato la vicenda.

Nella relazione del terzo trimestre 2024, l’Itia ha sottolineato l’indipendenza del proprio operato. Contestualmente, ha riconosciuto alla Wada il diritto di presentareil suo ricorso presso la Corte Arbitrale dello Sport di Losanna.

“Il processo di gestione dei casi antidoping è complesso, e comprendiamo che può essere fonte di confusione comprendere le differenze di esito o le incongruenze percepite nel processo. Per essere assolutamente chiari, il processo è definito dal Codice mondiale antidoping, stabilito dall’Agenzia mondiale antidoping e dal Programma antidoping del tennis”, ha scritto l’ente nel suo comunicato.

Come noto, la Wada ha deciso di contestare la sentenza di primo grado che aveva riconosciuto la contaminazione involontaria, chiedendo però una sospensione di 1-2 anni per Jannik in base alla valutazione della sua colpa o negligenza.

Sinner, Itia: “La procedura non cambia per giocatore coinvolto”

L’Itia ha precisato che l’appello si concentra principalmente sull’interpretazione delle regole: “Nel caso di Sinner comprendiamo che l’attenzione dell’appello è rivolta all’interpretazione e all’applicazione delle regole da parte del tribunale indipendente quando si determina quale sia, se presente, il livello di colpa applicabile al giocatore, piuttosto che all’indagine dell’Itia sui fatti e sulla scienza”.

L’ente ha inoltre ribadito l’importanza di mantenere fiducia nel sistema antidoping e nella trasparenza del processo. “Il modo in cui gestiamo i casi non cambia, indipendentemente dal profilo del giocatore coinvolto. Il modo in cui si svolge un caso è determinato unicamente dalle sue circostanze, dai fatti e dalla scienza”, si legge nel comunicato. Il caso resta aperto e la sentenza definitiva da parte del CAS è attesa nei prossimi mesi.

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