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Esonero Maldini e Massara: i motivi dell’addio e il futuro del Milan

La notizia dell’esonero di Massara e Maldini dal Milan porterà dei cambiamenti importanti sia sul piano dirigenziale che su quello strategico legato al calciomercato

Maldini e Massara lasciano il Milan: questa la notizia emersa qualche ora dopo il confronto avvenuto ieri presso un hotel del centro di Milano tra i due dirigenti rossoneri e la proprietà rappresentata da Gerry Cardinale. Una decisione non certamente maturata solo ieri sera ma che ha dentro di sé tutta una serie di motivi che proveremo adesso a riepilogare. Per farlo dovremo però fare qualche passo indietro e tornare alla scorsa estate e all’emergere delle prime frizioni tra dirigenza e proprietà successive alla vittoria dello Scudetto rossonero. (CONTINUA DOPO FOTO)

CAIRATE, ITALY – DECEMBER 26: AC Milan Director Paolo Maldini (L) and AC Milan Director of Football Frederic Massara (Photo by Giuseppe Cottini/AC Milan via Getty Images)

Incomprensioni sul mercato


Red Bird, in accordo con il consiglio d’amministrazione, ha erogato come budget per la campagna acquisti del Milan una cifra di circa 40/50 milioni di euro che sarebbe potuta essere rimpinguata con eventuali cessioni. Proprio il punto relativo ai movimenti in uscita è stato motivo di incomprensione tra le parti: Maldini e Massara infatti hanno registrato solo due movimenti significativi in uscita (2 milioni dalla cessione di Duarte e 8,20 milioni dalla partenza di Hauge, peraltro finalizzato l’anno precedente) mantenendo così il budget destinato al calciomercato rossonero praticamente invariato.

Da qui la fallimentare, per Red Bird, campagna acquisti estiva che verrà sicuramente ricordata per l’operazione De Ketelaere per 35 milioni: un errore di valutazione, considerando il solo assist messo a referto dal trequartista belga nel corso della stagione, ma che può essere messo in preventivo nell’ottica di una campagna acquisti basata su giovani talenti futuribili. Ciò che invece ha rappresentato il vero problema delle ultime due sessioni di calciomercato dei rossoneri sono stati tutti gli altri “acquisti secondari” come Dest, Bakayoko, Adli, Ballo-Touré, Vranckx e Origi praticamente mai utilizzati da Pioli nel corso della stagione che hanno così visto inesorabilmente decrescere il proprio valore sia sportivo che economico.

Le parole di Maldini


La vera goccia che ha fatto traboccare il vaso per la proprietà sono però state le parole di Paolo Maldini successive all’eliminazione dalla Champions per mano dell’Inter in semifinale: “Dobbiamo investire per poter competere con le grandi squadre – ha affermato a Sky il direttore tecnico rossonero – La semifinale è stata inaspettata, nessuno a inizio anno aveva pronosticato una cosa simile. Tra noi e l’Inter non c’è stata partita. Essere tornati a questo livello deve essere sfruttato, anche a livello economico investendo per rimanere fra le prima quattro e fare bene in Italia”.

Parole, non condivise con la proprietà e che non sono piaciute al consiglio d’amministrazione rossonero, rincarate poi dalle frasi che Maldini ha utilizzato nel “giustificare” la precedente campagna acquisti: “Charles (De Ketelaere ndr) deve crescere ed è normale. Sarebbe stato molto più semplice e molto meno oneroso andare su un giocatore come Dybala. Ma sarebbe stato un acquisto giusto per il nostro progetto? Sarebbe stato giusto e condiviso dalla proprietà? No”. Una posizione ferma e che ha fatto emergere anche a livello mediatico un disallineamento tra la posizione della società e quella del dirigente ed ex capitano rossonero.

Il futuro del Milan

Appurata la distanza siderale tra le visioni di Red Bird e quella dei due dirigenti Maldini e Massara, ieri si è arrivato al faccia-a-faccia definitivo che avrebbe potuto avere solo un finale possibile: l’esonero dei due manager e un rebuilding dell’attuale organigramma rossonero. Nel domani del Milan prende ora quota la figura di Geoffrey Moncada, attuale capo-osservatore, che potrebbe andare a rivestire un ruolo di maggior rilievo anche a livello decisionale; prende inoltre forma anche la suggestione legata ad Igli Tare, direttore sportivo della Lazio, che proprio nella giornata di ieri ha ufficializzato la propria separazione dalla società biancoceleste dopo 18 anni di militanza.

La reazione di Leao

L’esonero di Maldini e Massara ha suscitato già le prime reazioni all’interno dello spogliatoio con Rafael Leao che nella nottata di ieri ha manifestato la propria perplessità su Twitter con un’inequivocabile emoji. L’attaccante portoghese aveva appena siglato di fronte proprio al duo di ormai ex dirigenti rossoneri il rinnovo di contratto fino al 2028 con il Milan.

Ore di riflessione per Pioli: previsto incontro con Furlani

Secondo quanto rivelato da La stampa, nelle prossime ore è previsto anche un incontro tra Stefano Pioli e l’amministratore delegato del Milan Giorgio Furlani. Da parte della società il ruolo dell’allenatore non è minimamente a rischio, ma il legame creatosi nel corso delle ultime due stagioni tra il tecnico parmigiano e Maldini e Massara potrebbe giocare un ruolo fondamentale riguardo alla volontà di Pioli di proseguire la propria avventura in rossonero.

CAIRATE, ITALY – APRIL 26: (L-R) Stefano Pioli Head coach of AC Milan, AC Milan Director of Football Frederic Massara and AC Milan Director Paolo Maldini (Photo by Giuseppe Cottini/AC Milan via Getty Images)

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