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Da emarginato a spalla di Ibra. La doppietta all’Udinese cambia così la stagione di Rebic al Milan

rebic milan

Parla con un accento slavo il Milan di Stefano Pioli, mentre continua la sua risalita. Dopo i successi contro il Cagliari in campionato e contro la Spal in Coppa Italia, i rossoneri hanno la meglio anche sull’Udinese. Partita ricca di gol ed emozioni per i tifosi del Milan quella giocata a San Siro, decisa da una doppietta di Ante Rebic. Due reti che possono fare da spartiacque nella stagione del croato, dopo un girone d’andata da oggetto misterioso.

L’uomo della svolta: entra e segna due reti

Come sfruttare al massimo una chance concessa dall’allenatore: per informazione chiedere a Rebic. La sfida tra Milan e Udinese dimostra chiaramente come ogni giocatore possa incidere pesantemente sul suo destino. L’attaccante croato assiste dalla panchina al primo tempo, terminato con il Milan sotto per 0-1 per via del gol di Strygen-Larsen. Nell’intervallo il mister rossonero decide di chiamarlo in causa, sacrificando Bonaventura e aumentando il peso dell’attacco milanista.

Non poteva esserci mossa più azzeccata: partendo dalla sinistra per poi accentrarsi, Rebic crea fin dai primi minuti diversi pericoli alla retroguardia bianconera. In una di queste circostanze trova il pari, sfruttando al meglio un suggerimento dalla destra di Conti. Il gol del croato dà il là ad un secondo tempo per cuori forti: Theo Hernandez fa esplodere il tifo rossonero, gelato dal successivo pareggio di Lasagna. Il match sembra avviato verso il 2-2, ma Rebic è l’ultimo a mollare e firma il gol della vittoria a pochi istanti dal fischio finale.

Una doppietta decisiva per il Milan e per il croato che, nel 4-4-2 messo in campo da Pioli nelle ultime partite, può risultare un elemento determinante. Impiegabile sia come ala che come spalla di Ibrahimovic, Rebic in 45 minuti ha messo – forse definitivamente – a tacere qualsiasi voce di mercato. L’Eintracht Francoforte, club proprietario del suo cartellino, non lo riavrà a breve alle sue dipendenze.

Attaccante giramondo: due esperienze in Italia

Rebic punto fermo del Milan di oggi e di domani? Saranno i prossimi mesi a dirlo. Certamente la carriera del croato non è un inno alla fedeltà ad un solo club. Partito dall’RNK Spalato, nell’estate del 2013 viene acquistato dalla Fiorentina. In viola non trova lo spazio necessario per esprimersi e, dopo una sola stagione, viene girato in prestito al Lipsia. La stagione in Germania è povera di gol ed emozioni così come la successiva, vissuta con le maglie di Fiorentina ed Hellas Verona.

L’esplosione a Francoforte

Nell’estate del 2016 si concretizza per l’attaccante una nuova cessione in prestito. Stavolta è l’Eintracht Francoforte a puntare su di lui, che ripaga questa fiducia con gol e prestazioni convincenti. Un’esperienza durata 4 anni, che raggiunge l’apice con la doppietta nella finale di Coppa di Germania 2017/18 vinta per 3-1 contro il Bayern Monaco. Un exploit che regala dopo 31 anni un trofeo all’Eintracht, che a fine stagione acquista il giocatore a titolo definitivo dalla Fiorentina.

Vicecampione del mondo con la Croazia

Negli anni a Francoforte Rebic entra in pianta stabile nel giro della nazionale croata, guadagnandosi la convocazione per i Mondiali di Russia del 2018. Alla splendida cavalcata croata, stoppata dalla Francia in finale, contribuisce con un gol nel clamoroso 3-0 all’Argentina ai gironi.

Con un curriculum del genere, le richieste non mancano. Il Milan si assicura Rebic in prestito nell’estate del 2019, ma l’ex Fiorentina fatica ad entrare nelle grazie di Marco Giampaolo. L’arrivo in panchina di Stefano Pioli – almeno inizialmente – non si traduce in una maggiore fiducia nell’attaccante. Le voci su un suo precoce ritorno a Francoforte si fanno sempre più pressanti, fino alla sfida tra Milan e Udinese. Tre punti d’oro per il morale rossonero e due gol vitali per il futuro milanista di Rebic.