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Formula 1, un finale unico: le voci dei protagonisti da Abu Dhabi

Formula 1, un finale così si vive solo una volta. L’aria è elettrica, le tribune fremono, i piloti si studiano a distanza mentre il Mondiale entra nel suo atto decisivo. Emozioni, tensione che graffia lo stomaco, dettagli che diventano decisivi. In questo clima carico di attesa, le prime sensazioni dal paddock raccontano tre stati d’animo diversi, ma tutti ugualmente caratterizzati dalla fame di vittoria.

Lando Norris guarda i tempi, annuisce, ma non sorride. La McLaren c’è, è veloce, ma per lui non basta. Il britannico cerca sempre l’ultimo pezzo del puzzle, quello che trasforma un buon risultato in qualcosa di speciale. “Dalla classifica dei tempi al momento direi che è tutto okay ma voglio trovare qualcosa in più. Al momento non sono del tutto contento e a mio agio. Abbiamo provato varie cose, spero ci sia ancora del margine per migliorare sabato”.

Una dichiarazione che racconta tutta la sua mentalità: nessuna voglia di accontentarsi, niente gestione. C’è ancora un passo da fare, e Norris vuole riuscirci a tutti i costi.

Max Verstappen, invece, sceglie la linea della misura. Il campione del mondo osserva il quadro generale, senza drammi ma con la consueta lucidità. “Nel complesso non è andata male, siamo in una discreta finestra, ma ci manca velocità. Dobbiamo trovare qualcosa per avvicinarci alla McLaren nella giornata di sabato. Dobbiamo migliorare sia sul giro secco che sul ritmo-gara“. (continua dopo la foto)

Oscar Piastri non fa rumore, ma è difficile ignorarlo. Il giovane australiano lavora sui dettagli, studia le gomme, costruisce la sua occasione con metodo. “Con la mescola media mi sono trovato bene, un po’ meno con la soft ma per aver fatto un solo turno non mi posso lamentare“.

“La macchina va molto bene, c’è ancora qualcosa da fare a livello di messa a punto ma si tratta di dettagli. Ho bisogno di fare qualche giro in più di oggi e provare più gomme. Penso di avere buone possibilità in chiave qualifica, devo solo riuscire a tirare fuori il giro con la soft”.

Tre voci, tre letture diverse, un solo scenario: un sabato che promette battaglia e un finale che si preannuncia incandescente. Qui tutti hanno davvero intenzione di giocare le proprie carte fino all’ultimo. E questo, per chi guarda, è il regalo più bello.

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