Per Gattuso il conto alla rovescia è già partito. Venerdì alle 18 l’Italia conoscerà il proprio destino in vista del Mondiale 2026, ammesso ovviamente che prima la Nazionale italiana riesca a superare l’ostacolo playoff. Gli Azzurri sono stati inseriti dalla Fifa nella quarta fascia, la più pericolosa, quella che espone al rischio di un sorteggio durissimo.
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— JuventusNews24.com (@junews24com) December 5, 2025
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Per la Nazionale il percorso è obbligato: prima la semifinale contro l’Irlanda del Nord il 26 marzo a Bergamo, poi l’eventuale finale in trasferta contro una tra Bosnia e Galles. Solo dopo potrà aprirsi davvero lo scenario mondiale. Da regolamento, l’Italia potrà affrontare una sola nazionale europea nel proprio girone. Ed è qui che spunta una delle mine più temute: la Spagna del fenomeno Yamal, già inserita nei gruppi di prima fascia.
Ma il vero spauracchio si chiama Argentina. Campione del mondo in carica, con Messi deciso a giocare il suo sesto Mondiale e a inseguire una storica doppietta. Un accoppiamento con l’Albiceleste disegnerebbe subito un girone in salita.
In seconda fascia l’avversario più scomodo è il Marocco del ct Regragui, reduce dalla storica semifinale di Qatar 2022. In alternativa, occhio anche a Ecuador e Colombia, seconde solo all’Argentina nel maxi-girone sudamericano.
Gattuso, il possibile girone da incubo
In terza fascia, invece, l’incubo principale ha un nome preciso: Norvegia. Una squadra che gli Azzurri temono più di tutte. Subito dietro, l’Algeria di Mahrez, altra formazione capace di creare grossi problemi. Lo scenario peggiore, senza un’europea in prima fascia, è già scritto sulla carta: Argentina, Marocco e Norvegia. Un girone da far venire il mal di testa anche ai più ottimisti.
Prima di tutto, però, l’Italia deve badare al proprio presente. La priorità resta superare i playoff per evitare la terza eliminazione consecutiva dal Mondiale, uno scenario che il calcio italiano non può permettersi. Solo dopo Bergamo e l’eventuale finale europea si potrà davvero parlare di gironi. Ma una cosa è già certa: dalla quarta fascia, per gli Azzurri, sarà durissima.
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