La salita, la cronometro e il criterium rappresentano tre discipline ciclistiche molto diverse e la loro comprensione richiede un’analisi approfondita delle caratteristiche fisiche e tattiche.
Caratteristiche di salita, TT e criterium
La salita esalta gli atleti con un rapporto peso potenza molto favorevole. Chi eccelle in questo contesto possiede una cadenza efficiente, un’elevata tolleranza all’acido lattico e la capacità di mantenere uno sforzo costante per tempi prolungati.
Le salite lunghe richiedono una gestione rigorosa della potenza, mentre quelle brevi e ripide spingono a un approccio esplosivo ma controllato. La pendenza modifica l’intera dinamica del mezzo. Ogni watt ha un valore enorme e anche pochi grammi influenzano l’efficienza complessiva.
La cronometro TT rappresenta una disciplina basata sulla massima espressione della potenza sostenibile. Non sono concessi errori. L’atleta deve saper mantenere una posizione aerodinamica estrema mentre esprime la massima velocità compatibile con le proprie capacità fisiologiche. La gestione dello sforzo cambia in funzione della distanza. Le cronometro brevi favoriscono gli atleti potenti e capaci di sopportare livelli altissimi di fatica, mentre le cronometro lunghe premiano un ritmo regolare sorretto da un’eccellente resistenza mentale. La TT è una sfida contro se stessi dove ogni pensiero deve essere rivolto alla fluidità della pedalata e alla stabilità del busto.
Il criterium è invece un ambiente esplosivo con gare che si svolgono su circuiti brevi e tortuosi. Gli atleti devono possedere una grande lucidità tecnica e un’ottima capacità di ripetere sforzi intensi. Nelle fasi concitate di un criterium il posizionamento diventa una vera arma strategica perciò chi sa muoversi nel gruppo con decisione, evitando accelerazioni inutili, risparmia energia preziosa per lo sprint finale. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)
Posizione e aerodinamica nella cronometro
La posizione nella cronometro rappresenta uno degli elementi più decisivi per il risultato finale. L’obiettivo è ridurre la resistenza dell’aria senza compromettere la capacità di produrre watt. Una posizione molto bassa offre vantaggi aerodinamici significativi ma può limitare la respirazione o alterare l’angolo di spinta dell’anca. Il lavoro su questi dettagli richiede tempo e pazienza. La biomeccanica deve essere raffinata attraverso prove in strada e test con misuratori di potenza. Anche la stabilità del busto è fondamentale e un ciclista equilibrato affronta meno turbolenze e migliora la sua efficienza.
Il casco, la tuta, la ruota anteriore e la ruota posteriore influenzano la resistenza dell’aria. Caschi con coda lunga funzionano bene se il ciclista mantiene sempre la testa bassa, invece caschi corti sono più versatili e perdonano movimenti involontari. L’abbigliamento aderente riduce le increspature e migliora il flusso d’aria, così come le ruote ad alto profilo offrono vantaggi tangibili a velocità sostenute, tuttavia possono diventare difficili da gestire con vento laterale.
Un atleta esperto nella TT impara a respirare in modo fluido. Le spalle devono rimanere rilassate e strette, il busto deve restare immobile e la pedalata deve risultare rotonda. Nei tratti tecnici è necessario rialzarsi per controllare meglio la bici ma il ritorno in posizione aerodinamica deve essere immediato. Ogni secondo trascorso fuori posizione rappresenta una perdita significativa. La cronometro è una disciplina dove la coerenza dello sforzo e la capacità di ignorare il disagio decidono la qualità della prestazione. (CONTINUA DOPO IL VIDEO)
Rapporti e ruote ideali in salita
La scelta dei rapporti in salita determina la fluidità della pedalata. I ciclisti più leggeri e agili prediligono cadenze elevate e rapporti con cassette ampie consentono di affrontare pendenze severe senza richiedere sforzi estremi. Chi affronta salite lunghe con pendenze variabili deve avere la possibilità di cambiare ritmo rapidamente, anche perché ovviamente una pedalata fluida permette di evitare picchi di potenza inutili.
Le ruote leggere aiutano nelle accelerazioni in salita così chela riduzione della massa rotante migliora la capacità di rispondere ai cambi di ritmo. Le ruote a profilo basso offrono maggiore stabilità laterale, tanto da essere preferite dagli scalatori perché più reattive e sensibili alle variazioni di potenza. Le ruote ad alto profilo, molto utili in pianura, possono penalizzare gli atleti in salita a causa del peso aggiuntivo e della minore maneggevolezza.
Nelle salite il ciclista tende a portare il busto in avanti per liberare le vie respiratorie e aumentare la trazione della ruota posteriore. Nei tratti più ripidi il ciclista avanza ulteriormente con il peso per evitare slittamenti. In piedi sui pedali si sviluppano potenze più elevate ma il dispendio energetico cresce ulteriormente e solo alcuni atleti usano questo stile di corsa.
La salita premia chi sa ascoltare il proprio corpo. I ciclisti esperti comprendono il valore della regolarità. Mantengono un ritmo sostenibile e riservano energie per gli ultimi chilometri quando la fatica diventa feroce. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Scie, curve e sprint nei criterium
Il criterium richiede una padronanza assoluta del posizionamento e una grande capacità di interpretare il comportamento del gruppo, perché le scie assumono un ruolo decisivo e restare coperti fa risparmiare quantità enormi di energia.
Gli atleti che si espongono troppo presto consumano la loro forza e non riescono a restare competitivi nelle fasi finali, e la gestione della scia richiede attenzione costante, dato che il ritmo del gruppo può cambiare improvvisamente. Chi resta chiuso all’interno delle curve rischia di frenare troppo e chi resta all’esterno copre più metri, rendendo la scelta della traiettoria un’arte che si impara solo con l’esperienza.
Le curve rappresentano il cuore tecnico del criterium, e ognuna di esse richiede anticipo, controllo del corpo e massima fiducia nella propria bicicletta. La velocità con cui si entra determina la qualità dell’uscita, perché una curva gestita bene permette di uscire con più velocità e con un minore dispendio energetico, mentre i corridori più esperti sanno che le frenate brusche vanno evitate, dato che chi frena troppo entra in curva senza ritmo e rischia di perdere la scia.
Lo sprint finale decide spesso l’esito di un criterium e nasce da una combinazione perfetta di posizione, lettura del gruppo e tempismo. Chi si trova nelle prime cinque posizioni ha maggiori possibilità di lanciare una volata efficace, mentre la scelta della ruota da seguire può determinare la vittoria, perché uno sprinter esperto sa attendere il momento giusto e sfruttare la massima accelerazione quando il gruppo si apre, reagendo prontamente ai movimenti degli avversari e sfruttando ogni minimo vantaggio disponibile.(CONTINUA DOPO LA FOTO)

Periodizzazione per eventi diversi
La periodizzazione dell’allenamento varia profondamente in base al tipo di gara. La salita richiede un lavoro costante sulle soglie aerobiche e sulla forza resistente. Gli atleti che puntano alle salite devono programmare settimane ricche di lavori progressivi, tempo run in salita e ripetute lunghe. La potenza relativa rappresenta un obiettivo prioritario. Lavorare sulla massa muscolare con attenzione permette di ottenere un rapporto peso potenza ideale senza sacrificare la forza.
La TT necessita di una periodizzazione orientata alla potenza sostenibile e alla capacità di mantenere posizioni scomode per lunghi tratti. Gli allenamenti devono includere sessioni molto specifiche. Il ciclista deve abituarsi alla posizione aerodinamica con progressioni mirate. La combinazione di lavoro in soglia e potenziamento del core sviluppa una struttura capace di sostenere carichi elevati senza perdere stabilità. Molti ciclisti integrano sessioni a potenza costante per migliorare la concentrazione.
Il criterium impone una struttura più dinamica. Gli allenamenti ideali includono intervalli brevi e intensi, simulazioni di curva e partenze da bassa velocità. Gli sprinter devono inserire lavori massimali per migliorare la loro capacità di produrre watt in pochi secondi. Un buon programma per criterium alterna settimane di intensità con periodi di recupero attivo, con l’obiettivo di arrivare alla gara con un livello di freschezza elevato.
La periodizzazione per tutti questi eventi richiede una visione globale e serve una pianificazione intelligente che coordini intensità, volume e recupero. L’allenamento efficace non si basa solo sui watt prodotti ma sulla capacità di essere pronti nel giorno della gara. La qualità della preparazione determina la possibilità di esprimere il proprio potenziale nelle discipline più diverse.
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