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Com’è andato il primo anno di Tuchel sulla panchina dell’Inghilterra?

Thomas Tuchel

È già passato un anno da quando Thomas Tuchel ha messo in pausa la sua carriera di allenatore di club per dedicarsi alla Nazionale inglese. Tuchel, che ama le sfide complesse, ha scelto di sedersi su una delle panchine più calde in assoluto: del resto, l’Inghilterra soffre tremendamente il fatto di non riuscire più a conquistare un trofeo al netto di una squadra parecchio competitiva, grazie alla presenza di alcuni dei migliori giocatori al mondo. L’obiettivo immediato è tanto semplice quanto ambizioso: vincere la Coppa del Mondo, che si terrà nel 2026 e per la quale sono attualmente in corso le qualificazioni. Dunque, come sta andando l’esperienza di Tuchel sulla panchina dei Tre Leoni?

Come si vince la Coppa del Mondo in 18 mesi?

Il principale problema che Tuchel si è trovato davanti è il tempo. L’Inghilterra non riesce a vincere la Coppa del Mondo da 60 anni, e a lui si chiede di riportare a casa il trofeo tanto ambito con circa 18 mesi di tempo a disposizione. Se vogliamo essere precisi, avendo iniziato a lavorare ufficialmente con la squadra il 1° gennaio e contando le pause nazionali e i camp a disposizione, i giorni in cui Tuchel è a contatto con i suoi giocatori si riducono a circa 60. Tolte le partite e i viaggi, questi scendono a 24. Meno di un mese, in pratica, per allenare la squadra e far percepire le proprie idee al gruppo. Proprio per questo, Tuchel ha dovuto premere da subito sull’acceleratore, sfruttando ogni minuto possibile insieme a suoi nuovi giocatori: come risultato, molti atleti si sono sentiti confusi e sopraffatti dalla quantità di informazioni veicolate da Tuchel, che ha così ottenuto l’effetto contrario. Proprio per questo, le ultime sedute si sono svolte in un clima di maggior “semplicità”, con il CT impegnato a veicolare soltanto i dettami tecnici e tattici più importanti e a trovare un metodo che possa funzionare per tutti.

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Come si inserisce più energia?

Uno dei temi che stanno più a cuore a Tuchel è l’intensità fisica: serviva un cambio netto di direzione rispetto allo stile più sobrio e compassato di Southgate; l’idea era corretta, ma nella pratica si è tradotta in un approccio confusionario nelle prime uscite. Tuchel ha optato quindi per una maggior semplicità e una rimodulazione dello stile di gioco abbinato alle caratteristiche dei giocatori. Una costruzione che parte da un possesso energico, un blocco medio compatto e una pressione sostenuta nella metà campo avversaria. La performance contro la Serbia, un trionfante 5-0, conferma la bontà di questo approccio.

Un necessario cambio di mood

Oltre alla parte “fisica” era necessario lavorare anche su quella mentale. Come detto in apertura, la squadra inglese è costantemente sotto pressione per riportare la Coppa del Mondo dove il calcio è stato inventato. Per questo, nelle ultime uscite i giocatori avevano più paura di perdere che voglia di vincere: Tuchel ha lavorato per resettare questa mentalità e portarne una più costruttiva, riportando anche elementi importanti per l’equilibrio in spogliatoio come Henderson. Lo stesso Kane aveva lamentato la mancanza di figure di riferimento oltre a lui per la spedizione di Euro 2024, dove il roster contava tantissimi giocatori dal grande talento ma dalla poca esperienza. Tuchel ha riequilibrato le cose, e il risultato è stato un ritiro estivo dove i giocatori si sono detti estremamente entusiasti e l’umore generale è molto migliorato.

Il paradosso Bellingham

Jude Bellingham è uno dei migliori giocatori al mondo e, senza troppi dubbi, il migliore degli inglesi. Si tratta però di un giocatore in cui il talento gli impone di prendere l’iniziativa e di spingere in attacco, piuttosto che gestire il pallone e fare da metronomo: la mancanza di “disciplina tattica” potrebbe essere un problema per questa Nazionale inglese, che ha bisogno tanto di intensità quanto di equilibrio. Inoltre, sembra aver legato poco con molti dei suoi compagni in Nazionale, ed è nota la sua avversione agli obblighi mediatici per rappresentare il suo Paese. Ovviamente, è impensabile fare a meno di un profilo del genere in una campagna mondiale ma Tuchel avrà molto da fare per favorire la sua integrazione e trovare un allineamento tra tutti i membri.

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