
Toronto finisce con una beffa per Flavio Cobolli, bravissimo ma fragile nei momenti chiave. L’azzurro, protagonista di un match coraggioso e ben giocato per oltre due ore, si ferma agli ottavi di finale dell’ATP 1000 canadese, lasciando campo libero a Ben Shelton. Il punteggio finale spiega tutto: 6-4 4-6 7-6(1) dopo una sfida equilibrata. Ma c’è un dettaglio che brucia: Cobolli era avanti 5-4 nel terzo set e ha servito per il match.
VINCE SHELTON, CHE LOTTA CON COBOLLI 🤯
— OK Tennis (@oktennis) August 4, 2025
Flavio #Cobolli 🇮🇹 si ferma agli ottavi di #Toronto contro Ben #Shelton arrendendosi solo al tiebreak decisivo: 6-4 4-6 7-6(1) lo score finale.
I due poi hanno qualcosa da dirsi a rete 👀
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Fino a quel punto, l’azzurro aveva gestito con ordine e lucidità un avversario pericoloso ma disordinato. Shelton, testa di serie numero 4 e giocatore dal servizio esplosivo, aveva faticato a trovare continuità. Cobolli era stato bravo a leggere i colpi, a impostare lo scambio con pazienza, e a sfruttare ogni esitazione dell’americano. (continua dopo la foto)

Ma al momento di chiudere i conti, Flavio ha tremato: tre errori gratuiti, un doppio fallo e game perso. Il match si è riaperto, anche se il tennista toscano ha avuto un’altra occasione nel game successivo, quando non è riuscito a concretizzare un match point.
Da lì in poi non c’è più stata storia. Il contraccolpo psicologico è stato evidente: nel tie-break, Shelton ha dominato, lasciando a Cobolli un solo punto. L’azzurro ha perso la fiducia nei propri colpi, mentre l’americano, annusata la paura, ha alzato il livello.
La conclusione amara è stata seguita anche da un momento (a dire il vero piuttosto prolungato) di tensione a rete. Al momento del saluto, Shelton ha accusato Cobolli di avergli rivolto una smorfia provocatoria durante il match. Per rafforzare la sua versione, ha persino mimato il gesto davanti all’arbitro.
Flavio si è subito difeso: “Era un gesto di frustrazione rivolto al mio angolo, non a lui“. L’americano ha detto di credergli, ma il botta e risposta è andato avanti a lungo, anche sotto gli occhi del giudice di sedia. In conferenza stampa, Shelton ha tentato di chiudere il caso: “Mi fido di quello che ha detto“. Ma il saluto finale freddo e teso resta il simbolo di una sfida che ha lasciato più strascichi del previsto.
A rendere il tutto ancora più frustrante per l’azzurro, ci pensano i numeri: 31 vincenti per Cobolli, contro i 26 di Shelton. Meno errori non forzati (44 contro 46). Eppure a spuntarla è stato il numero 4 del tabellone, che ha saputo stringere i denti quando contava. Anche nel primo set la partita era stata in equilibrio: Shelton era partito forte, salendo 4-1, ma Cobolli era riuscito a tornare sotto, prima di cedere ancora il servizio nel decimo game.
Nel secondo set Flavio ha mostrato il meglio del suo repertorio, strappando il servizio a Shelton nel terzo game e gestendo bene il vantaggio fino al 6-4. Anche il terzo parziale sembrava sotto controllo, con Cobolli in totale fiducia e Shelton incapace di incidere con il suo colpo migliore, il servizio. Ma quando è arrivato il momento della verità, all’italiano è mancata la freddezza. (continua dopo la foto)

Con la sconfitta di Cobolli, l’Italia esce definitivamente dal singolare maschile del torneo canadese. La corsa di Flavio si ferma a un passo da un quarto di finale che sarebbe stato meritato, per gioco e per personalità. Ben Shelton martedì troverà Alex De Minaur dall’altra parte della rete. L’australiano, numero 8 del mondo e nono del seeding, ha superato Frances Tiafoe in tre set: 6-2 4-6 6-4.
Per Cobolli resta il rammarico di aver perso una grande occasione, in una partita dove ha giocato meglio, ha fatto meno errori, ma ha pagato carissimo un solo, maledetto game. E in tornei di questo livello, basta davvero un attimo per passare dal trionfo alla delusione.
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