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La strada presa da Zaniolo dopo la frase di Fabio Capello porta la Roma al terzo posto

Chissà dove porta la sua strada. Nicolò Zaniolo non è il primo giovane promettente che appare sul palcoscenico del campionato italiano, e al quale si fa a gara ad affibbiare etichette, ma certo le ultime prestazioni sembrano davvero segnalarlo come qualcosa di più di una promessa. Il gol con cui ha sbloccato Roma-Napoli (poi terminata 2-1) – il quarto nelle ultime quattro partite – arriva in un momento particolarmente fortunato per il ventenne di Massa, sempre più fondamentale nel gioco di Fonseca e apparentemente destinato a bruciare le tappe.

Il trascinatore nella tempesta

La partita di sabato ha rilanciato la squadra della Capitale al terzo posto, in attesa di Atalanta-Cagliari e Milan-Lazio. Al di là dei numeri e della classifica, è un fatto che i giallorossi siano riusciti ad affrontare in maniera inattesa il loro momento più nero, dopo diversi errori arbitrali subiti e un record di infortuni che ha costretto l’allenatore a dei cambi forzati. Un’emergenza che ha permesso a Zaniolo di vestire i panni del trascinatore, se non del salvatore della patria.

Come dicevamo, meglio non esagerare. Soprattutto nell’ingigantire i meriti del ragazzo, che però senza dubbio – libero dagli obblighi di interdizione che gli avevano fatto guadagnare una brutta fama – ha potuto avvicinarsi di più alla porta e aiutare Edin Dzeko nella fase offensiva. Un ruolo diverso, insomma, maggiori responsabilità e la possibilità di mostrare le proprie qualità.

Capello ritratta: “È il talento più grande”

Magari anche con la voglia di far ricredere i tanti che gli avevano frettolosamente affibbiato una immagine buona per certi salotti sportivi (anche dopo aver fatto arrabbiare Di Biagio per un ritardo durante l’Europeo U21 della scorsa estate), e Fabio Capello. “Non prendere la strada di Zaniolo”, aveva detto a Sebastiano Esposito dopo Inter-Borussia, scatenando una comprensibile reazione e probabilmente motivando ulteriormente il giocatore. Che ha dimostrato sul campo il suo valore, costringendo l’ex allenatore del terzo scudetto romanista a un chiarimento che sa tanto di marcia indietro: “Il mio era un suggerimento a non sbagliare – sono state le sue parole. – Zaniolo è il più grande talento che c’è in questo momento in Italia, ha qualità, forza, tecnica e visione di gioco, può essere letale”.

L’idillo con i tifosi, ma il futuro è da scrivere

Mettendo da parte i trionfalismi che lo vogliono già “erede di Totti” e i paragoni altisonanti con Berti e Antognoni, i tifosi si godono il momento magico del loro numero 22. Ben consapevoli che in molti – dalla Juve al PSG, fino alla Premier League – sono alla finestra, in attesa di una possibilità. Nicolò per ora bacia lo stemma con la Lupa e sogna di “rimanere per sempre alla Roma“, mentre ringrazia il pubblico e si augura di farli esultare ancora. Speranza ricambiata, cercando di non pensare a una valutazione passata da 4,5 a 40 milioni di euro in una sola stagione. Che abbia già deciso quale sia la sua strada?

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