
La ricostruzione dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco, continua a suscitare dibattiti accesi, con nuove ombre sulle fasi iniziali delle indagini. Attraverso un intreccio di telefonate, intercettazioni ambientali e testimonianze, emergono nuovi dettagli sul clima investigativo del febbraio 2008, quando la Procura riesaminava alibi e dichiarazioni di alcuni familiari della vittima. Un elemento cruciale di quel periodo riguarda l’orario della morte della giovane, fondamentale per confermare o scagionare il fidanzato di allora, Alberto Stasi, poi condannato definitivamente.

Sorelle Cappa, l’intercettazione della madre
“Perché se Chiara è morta alle 9.30-10, ci siete dentro voi altri!”. Questa frase, carica di ansia, è stata pronunciata da Maria Rosa Cappa, zia di Chiara, durante una telefonata con la sorella Carla il 12 febbraio 2008. La conversazione, registrata mentre la magistrata Rosa Muscio esaminava gli alibi delle sorelle Cappa, rifletteva la tensione crescente. Maria Rosa, sconvolta, descriveva ore di interrogatorio che avevano sollevato in loro pressioni e sospetti, nonostante non fossero mai state formalmente indagate.

Garlasco, spunta audio choc della zia di Chiara Poggi
Il tono della telefonata tradiva una forte tensione. Maria Rosa ricostruiva meticolosamente i suoi movimenti, cercando di dimostrare le sue attività mattutine tramite scontrini e ricette. “Mi sento la spada di Damocle sul collo”, confessava secondo quanto riportato da Il Tempo. Carla, cercando di rassicurarla, notava quanto fosse “comodo” per l’accusa spostare l’orario della morte: “Se Chiara è morta alle 9.30-10, ci siete dentro voi altri, ammesso!”, sottolineando come Stasi sarebbe stato più facilmente coinvolto con un orario posticipato.
L’orario tra le 9.30 e le 10 del mattino del 13 agosto 2007 era stato menzionato anche in una conversazione intercettata tra Stefania Cappa e Alberto Stasi. Parlava dell’ipotesi di una rapina finita male, ma rigettava l’idea che fosse avvenuta a quell’ora: “Ma alle 9 e mezza?!”, esclamava, facendo drizzare le antenne agli investigatori per la sua consapevolezza temporale.
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