
La tournée americana di Alexander Zverev si è trasformata in una vera e propria Caporetto. Il tedesco, dopo la brillante cavalcata fino alla finale dell’Australian Open, ha fallito l’occasione di approfittare dell’assenza per squalifica di Jannik Sinner, riuscendo a raccogliere appena 250 punti nel ranking ATP. Un bottino magro che ha minato non solo la sua classifica ma anche le sue certezze mentali, come lui stesso ha ammesso in una lunga intervista concessa al quotidiano La Repubblica.
Alexander Zverev practising in Monte Carlo 🧱 pic.twitter.com/cNdvOp2oNV
— szg (@saschashoulders) April 5, 2025
“Avrei voluto riposare, ma il tennis è lavoro”
Zverev racconta il peso accumulato nei mesi post-Melbourne e la difficoltà nel trovare uno spazio per recuperare mentalmente:
“Dopo Melbourne mi sono portato il fardello della delusione in America Latina. Avrei voluto riposare, ma gli affari sono affari: il tennis è il mio lavoro, gli appuntamenti erano programmati da tempo e non potevo tirarmi indietro”, spiega.
Il ritorno a casa, però, ha segnato una svolta. “Ora che sono tornato a Montecarlo, dormo di nuovo nel mio letto, e ho potuto trascorrere del tempo con la mia famiglia e con la mia bambina, che è la cosa più bella che ho. Mi sento fresco, pronto a ripartire”.
“Sinner? Tre mesi di stop lo renderanno ancora più forte”
Nel parlare del rientro imminente di Jannik Sinner, Zverev non nasconde una punta di invidia per la pausa concessa all’azzurro a seguito dell’accordo con la WADA.
“Più forte di prima credo sia impossibile: ha cominciato la stagione come l’aveva chiusa, da numero 1. Tre mesi di stop, non per infortunio, sono tutto sommato pochi: ha potuto ricaricare le pile e lavorare sui dettagli. Gli basterà pochissimo per tornare al livello di Melbourne”, dichiara.
E guarda con interesse agli Internazionali d’Italia, in programma a maggio:
“Roma è l’Europa: l’architettura, la storia, le bellezze naturali. E poi la passione del pubblico. Ho vinto lì da giovanissimo e ci sono riuscito di nuovo nel 2024. Roma è uno dei miei obiettivi stagionali. Spero di risfidare Sinner, magari in finale”.
“Paura di essere l’eterno secondo? Solo dei ragni”
Non manca un accenno alla lotta al vertice nel tennis maschile:
“Siamo in quattro sullo stesso piano: io, Sinner, Alcaraz e Djokovic. L’anno scorso è stato anomalo: io ho giocato male nella seconda parte, Alcaraz è stato altalenante, Jannik è stato costante. Ma gli equilibri possono cambiare in fretta”.
Quanto alla pressione di essere sempre a un passo dal trionfo nei grandi eventi, il tedesco scherza:
“La maledizione negli Slam? La mia unica paura sono i ragni…”.
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