Wonderful Losers. A Different World, questo il titolo completo, è un film uscito in Lituania nel 2018. La pellicola sportiva è diretta da Aruna Matelis e sta arrivando oggi in Italia inserito in un tour nazionale di proiezioni. Wonderful Losers racconta il mondo dei gregari del ciclismo professionale. Chi sono costoro? Ciclisti professionisti che aiutano il ciclista principale nel vincere la gara. Come lo fanno? Sacrificano tutto ciò che hanno per il leader-corridore. Di solito portando rifornimenti di acqua e cibo o sfruttando le condizioni dell’aerodinamica del percorso per aprire meglio alle volate. Nel documentario sono 71 i minuti che abbiamo a disposizione per aprire gli occhi sul loro mondo.
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Wonderful Losers. A Different World: chi sono i gregari del ciclismo e del Giro
Qualcuno li ha descritti come i Sancho Panza del circuito, i Watson senza la fama di Sherlock Holmes, diciamo noi. Insomma i fedeli aiutanti che la Storia conosce poco e spesso dimentica. Il doc racconta il Giro del 2014 dal punto di vista di chi sta attorno agli sportivi. La Lituania ha deciso di inserire il film nella rosa dei candidati al premio Oscar come Miglior film straniero e Miglior documentario.
Poi la cinquina finale non l’ha accolto ma rimane comunque un film importante anche per raccontare una realtà che è anche la nostra.
Nel film c’è la fatica, il dolore fisico, la confusione della gara e la passione che portano a vincere o a perdere. E c’è il gioco di squadra che esiste anche quando non si vede, anche se alla fine vince uno e non cento.
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Il film è frutto di una coproduzione internazionale tra cui spicca anche l’Italia ed è stato appunto girato durante il Giro d’Italia del 2014. La quota italiana della produzione è rappresentata dalla Stefilm di Edoardo Fracchia, Elena Filippini e Stefano Tealdi. Tra i protagonisti ci sono Paolo Tiralongo, Svein Tuft, Daniele Colli. Nel documentario viene mostrata anche la vita dei medici sportivi che seguono le competizioni, coloro che operano medicazioni di solito in una macchina in movimento che segue i ciclisti in spazi davvero ristretti e in movimento. Tra le immagini che scorrono anche il racconto del responsabile dello staff sanitario del Giro d’Italia, Giovanni Tredici.
Poi dietro c’è anche un’attenzione particolare per la figura del perdente. Chi vince e chi perde nello sport come nella vita? Chi rientra nel cono di luce della celebrità e chi invece rimane nell’ombra? E soprattutto a chi importa davvero?