“L’allenatore è come un cardiochirurgo. Arriva uno che ha un infarto gravissimo e tenti: o muore o vive. Non lo porto in sala rianimazione: o vive o muore”. La conferenza stampa di Ezio Capuano, allenatore dell’Avellino, al termine della partita contro la Sicula Leonzio (valida per il campionato di Serie C) è diventata virale. “Lì esterni quello che prova il barista che vive tutta la settimana a fare caffè in base ai risultati della propria squadra e vivi le emozioni di chi ieri ha fatto l’amore nella macchina perché non aveva i soldi per andare in albergo. Io sono Capuano, fiero e orgoglioso di essere questo”.
Non è la prima volta che Capuano trasforma le conferenze in veri e propri show: era già successo nel 2015, quando, alla guida dell’Arezzo, definì i suoi giocatori “maiali che stanno crescendo” e anche nel 2014, quando dichiarò di voler vedere in campo “uomini con le palle, non checche“.