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“The English Game”: le origini del calcio raccontate su Netflix

the english game

In attesa di conoscere il futuro del calcio, gli appassionati possono consolarsi con il glorioso passato di questo sport. In particolare con le sue origini, raccontate da una serie sbarcata su Netflix a partire dal 20 marzo. Si tratta di The English Game, opera prodotta da Julian Fellowes e che racconta come il calcio sia passato da passatempo per persone di nobili origini a sport dalla popolarità sempre crescente.

Come nascono le regole del calcio

Siamo nella seconda metà dell’800, quando a Londra un gruppo di ex studenti delle migliori università inglesi decide di adottare un regolamento unico per i numerosi giochi con la palla che vengono praticati. Nel 1863 vengono diramate le cosiddette “Laws of the Game”: si gioca in undici contro undici, solo il portiere può toccare il pallone con le mani e sono vietati placcaggi o sgambetti. Coloro che rispetteranno queste regole entreranno a far parte della Football Association, mentre chi si rifiuterà contribuirà in seguito alla nascita di un altro sport di origine britannica: il rugby. Uno sport inizialmente visto come passatempo dalle classi più benestanti ma che, come racconta magistralmente “The English Game”, presto attirerà migliaia di persone.

Merito di un “tagliapietre professionista”

La serie parla delle vicende Fergus Suter, tagliapietre originario di Glasgow (molto bravo con la palla tra i piedi) che decide di andare a giocare per il Darwen, nel nord dell’Inghilterra. Suter è il primo professionista della storia del calcio, in un’epoca in cui essere pagati per giocare era proibito dal regolamento. Norme che erano espressione della volontà dei creatori di questo sport, ovvero ricchi benestanti per i quali il calcio era un passatempo tra gentiluomini e non una fonte di guadagno.

Operai contro ricchi: sfida che va oltre lo sport

Il Darwen del presidente James Walsh ha deciso di rinforzarsi con gli ingaggi di Suster e di Jimmy Love (bel giocatore ma pessimo uomo d’affari) per arrivare al grande obiettivo: vincere la FA Cup battendo i ricchi del sud che hanno inventato il gioco. Una voglia di rivalsa non solo nei confronti delle classi più abbienti, proprietarie di industrie dove gli operai lavorano in condizioni difficili, ma anche della connotazione poco popolare che hanno dato al calcio. Nel 1879 il Darwen è la prima squadra del nord a raggiungere i quarti di FA Cup. Ad attenderli ci sono gli Old Etonians, club composto da gentiluomini dell’alta borghesia londinese capitanati da Arthur Kinnaird (l’altro protagonista della serie).

La finale di FA Cup che cambia la storia

Il confronto tra queste due opposte visioni del calcio prosegue per tutta la serie, raggiungendo il suo apice con la prima storica finale di FA Cup che vede opposta una formazione del nord e una del sud. Siamo nel 1883 e il Blackburn Olympic, trascinato dalla doppietta di Suster, riesce ad avere la meglio sugli Old Etonians e ad interrompere un dominio di 11 anni delle squadre del sud in FA Cup. Un lieto fine adattato alle esigenze cinematografiche visto che, nel 1883, Suster in realtà militava nell’altra squadra di Blackburn, ovvero i Rovers. Una finzione che, però, non rovina certo la portata storica di quella finale. Con migliaia di persone accorse al Kennington Oval di Londra, il calcio si toglie l’aura amatoriale e benestante dei suoi primi anni di vita per diventare uno sport dominato dalla competizione e dalla passione popolare.