Il Consiglio Federale del volley l’ha presentata come una scelta di rinnovamento, di riorganizzazione. Ma la lettura della questione non è univoca, e tra appassionati nonché addetti ai lavori può causare un discreto malcontento. Pochi giorni fa è infatti stato annunciato lo stop del Club Italia di pallavolo maschile per la stagione 2019-2020. La squadra federale, nata per dare spazio ai giovani giocatori, vera e propria fucina di nuovi talenti, non ci sarà più. Per il momento rimane però il team femminile, che dovrebbe disputare la stagione in A2.
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Club Italia maschile al capolinea
Club Italia è nato nel 1998, con l’obbiettivo di formare i giovani atleti e le giovani atlete e permettere loro di ‘farsi le ossa’ sul campo. Una passaggio pensato per plasmare i futuri campioni del volley. L’ultima stagione del club maschile, disputata in A2, non è stata un clamoroso successo, eppure gli azzurri si erano qualificati per i playoff. La decisione della federazione è stata però di non farli andare avanti, ed ora è stata esplicitata la volontà di interrompere questo percorso. Decisione discutibile, che potrebbe lasciare un vuoto proprio laddove l’Italia ha un punto debole: il ricambio generazionale.
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La Fipav ha tuttavia dichiarato che saranno altre, d’ora in avanti, le strade da seguire per selezionare un forte settore maschile. La volontà di rilanciare e dare nuovo impulso al settore maschile è alla base della scelta del Consiglio, che ha annunciato una riorganizzazione del settore giovanile, con iniziative sia territoriali che nazionali. Le ‘ristrutturazioni’ coinvolgono anche i campionati di Superlega, di A2 e A3. Non resta dunque che attendere i prossimi annunci.
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