Uno sportivo, certamente, è un atleta ma anche un uomo immerso nel proprio tempo. Così sia il rider che lo sciatore cercano in tavole e sci una delle loro ossessioni moderne: la misurazione delle proprie prestazioni sportive. Ormai misuriamo tutto. Consenso, gradimento, numeri di passi camminati e numeri di respiri emessi. Perché non applicare il modello anche agli sport invernali?
Che si tratti infatti di un rider velocissimo o di un amante delle evoluzioni, nulla ha davvero senso se poi non si può quantificare il peso della performance atletica. Ecco perché quindi le soluzioni di ultima generazione si sviluppano sempre di più nella creazione di algoritmi e sensori che vanno proprio in questa direzione.
Ecco alcune idee che stanno sul mercato dal forte profilo hi-tech.
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Ski tracker: le soluzioni per misurare la performance in pista
Partiamo dalle app che consentono il monitoraggio dei dati prodotti durante diversi tipi di discesa e che non hanno bisogno di sistemi integrati nella tavola. Abbiamo in questo senso Snoww, un’applicazione per iPhone e Android, che usa il GPS e traccia le attività sciistiche da smartphone e smartwatch sfruttando i sensori contenuti nella tecnologia portatile. Snoww è capace di monitorare distanza totale, dislivello, velocità massima e calorie bruciate. Volendo poi questi dati possono essere confrontati con quelli degli amici.
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Per chi invece volesse avere con sé un attrezzo veramente capace di misurare in maniera precisa la discesa, deve affidarsi a prodotti specifici. In questo caso abbiamo una soluzione come Ski tracker, un tracker pensato per migliorare le prestazioni di tutti gli sciatori, sia amatori sia professionisti. Così registrerà ogni movimento, tramutandolo in big data molto utili.
Infine abbiamo uno dei più noti sensori di tracking per rider. Si tratta di PIQ Sky tracker sviluppato in collaborazione con il brand Rossignol. Un sensore che si inserisce direttamente sugli scarponi e che registra tutti i dati relativi alle virate e ai trick eseguiti, dall’angolo di traiettoria all’esplosività delle transizioni da una lamina all’altra. Sia presso lo snowpark che in pista. E così nessuno ha più scuse per non voler migliorare proprio ora che i difetti sono a portata di mano.
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