
Si moltiplicano gli allarmi sul calendario del circuito ATP, sulla lunghezza dei tornei e sulle condizioni nelle quali vengono giocate le partite. E ora un ex giocatore e allenatore lancia un avvertimento che riguarda Jannik Sinner e lo US Open. Ivan Ljubicic, già numero 3 del mondo e allenatore di Roger Federer, ne ha parlato senza peli sulla lingua.
Ljubicic non ha dubbi: “Sinner non ha lo stesso feeling su erba che ha Alcaraz” https://t.co/cJbu4sZ7zX via @Ubitennis … l'importante e' " non avere dubbi" …
— Giampiero Sulich (@GSulich) August 8, 2025
“Il tennis deve riflettere sui calendari e sulle condizioni di gioco. Quando i Masters 1000 duravano una settimana i tempi di recupero erano gestibili. Ora, tra caldo e umidità, diventa tutto più complicato. Gli atleti rischiano di farsi male e il pubblico non si diverte. Bisogna fare qualcosa“.
Il riferimento è al ritiro di Jannik Sinner a Cincinnati per un malessere fisico. “Se recupera in due o tre giorni non ci sarà nessun contraccolpo”, ha spiegato Ljubicic. “Ma se deve stare fermo un’intera settimana, allora sì che diventa difficile presentarsi allo Us Open nella condizione necessaria per vincere uno Slam. Giocare al meglio dei cinque set, con queste temperature, consuma molte energie. E non puoi permetterti di arrivare a New York con una preparazione approssimativa“. (continua dopo la foto)

Il croato guarda con interesse all’eventuale terza sfida Slam tra Sinner e Carlos Alcaraz, dopo il successo dello spagnolo al Roland Garros e quello dell’italiano a Wimbledon. “Sul cemento Alcaraz è avanti 5-2 negli scontri diretti, ma il miglior Sinner su questa superficie vale tanto quanto lui. Partirebbero alla pari. Mi sorprenderebbe se non arrivassero entrambi in fondo, col punto interrogativo delle condizioni fisiche di Jannik“.
Ljubicic spiega cosa potrebbe decidere una finale fra i due campioni: “I campi di New York sono veloci e premiano il tennis aggressivo. Le traiettorie alte e le smorzate funzionano meno. A Wimbledon Sinner ha spinto molto sul dritto di Alcaraz: sull’erba pagava, sulla terra no. In America conterà moltissimo il servizio e la capacità di muoversi bene sotto pressione fisica. Servirà essere al 110%“.
Ljubicic, fra gli italiani, guarda anche oltre Sinner: “Musetti ha perso brillantezza dopo il Roland Garros ma resta un giocatore da top ten, il suo valore non si discute. Cobolli invece ora crede di più nei suoi mezzi e potrebbe sorprendere. La concorrenza comunque non manca: come succedeva con la generazione dei Big Three, può sempre spuntare un outsider a seconda dello stato di forma. I nomi sono sempre i soliti: Fritz, Zverev, Djokovic“. (continua dopo la foto)

Sul fisico di Sinner, Ljubicic è chiaro: “Non vedo fragilità strutturali. Nel recente passato ha risolto il problema all’anca, poi sono arrivate solo situazioni sfortunate: la caduta sul gomito, il virus. Non significa che il suo corpo sia fragile”.
Quanto ad Alcaraz, lo spagnolo arriva da sette finali consecutive. “Ha trovato continuità nei risultati, anche se le prestazioni non sono sempre lineari. La vera crescita è che ora riesce a vincere anche quando non gioca al meglio. Non dimentichiamo che ha solo 22 anni“.
Chi chiuderà l’anno al vertice? “Alcaraz ha quasi 2000 punti di vantaggio nella Race” fa notare Ljubicic. “Se vince lo Us Open e Sinner esce presto, diventa complicato per Jannik recuperare. Ma se l’italiano perde pochi punti a New York, lo vedo ancora favorito: il Masters di Parigi e le Atp Finals, che sono terreno di caccia per lui, mettono in palio altri 2500 punti“.
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