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Accordo raggiunto tra club e giocatori di Serie A: stipendi ridotti di un terzo se il campionato non riprende

Accordo raggiunto tra club e giocatori di Serie A: stipendi ridotti di un terzo se il campionato non riprende

Contenere le spese visto il difficile momento a livello globale e ricominciare, quando sarà possibile, la stagione. Questo è emerso dall’Assemblea della Lega Serie A, andata in scena lunedì. Il tema primario da discutere è stato innanzitutto il taglio degli stipendi dei tesserati: una decisione necessaria, per far fronte all’emergenza sul piano economico causata dal Coronavirus. Da quanto emerso dall’Assemblea club e calciatori hanno trovato un accordo, come si evince dal comunicato redatto al termine dell’incontro.

Stipendi ridotti di un terzo

Riguardo alla diminuzione dei compensi ricevuti dai tesserati, questo è quanto emerso dall’Assemblea della Lega Serie A: “In linea con le azioni volte a diminuire il costo lavoro adottate a livello nazionale e internazionale, la Lega Serie A ha deliberato oggi, all’unanimità con esclusione della Juventus che ha già raggiunto un accordo con i propri giocatori una comune linea di indirizzo per contenere l’importo rappresentato dagli emolumenti di calciatori, allenatori e tesserati delle prime squadre. Questo intervento, necessario per salvaguardare il futuro dell’intero sistema calcistico italiano, prevede una riduzione pari a 1/3 della retribuzione totale annua lorda (ovvero 4 mensilità medie onnicomprensive) nel caso non si possa riprendere l’attività sportiva, e una riduzione di 1/6 della retribuzione totale annua lorda (ovvero 2 mensilità medie onnicomprensive) qualora si possano disputare nei prossimi mesi le restanti partite della stagione 2019/2020. Resta inteso che i Club definiranno direttamente gli accordi con i propri tesserati”.

L’obiettivo è tornare a giocare

Dall’Assemblea filtrano le stesse sensazioni dei giorni scorsi: incertezza su quando riprendere a giocare, ma anche voglia di concludere in tutti i modi la stagione. Per il momento ci sono due date certe: il 13 aprile – giorno fino al quale gli atleti professionisti non potranno allenarsi in gruppo – e il 3 agosto, ultima data dettata dalla Uefa per conoscere le squadre qualificate alle coppe europee per la prossima stagione.

Pur non volendo affrettare i tempi e mettendo al primo piano la salute generale, il presidente federale Gabriele Gravina – ospite de La Domenica Sportiva – ha parlato del 17 maggio come di una possibile data in cui riprendere la stagione. Semplicemente un’ipotesi, ma che ribadisce la volontà di portare a termine i campionati. Desiderio confermato da quanto emerso in Assemblea: “La Lega Serie A sta seguendo l’evoluzione dello scenario in stretto coordinamento con la Uefa; la Figc e l’Eca. È stata confermata la volontà di portare a termine la stagione e di tornare a giocare, senza correre rischi, solo quando le condizioni sanitarie e le decisioni governative lo consentiranno.

L’Assemblea riunitasi lunedì ha inoltre analizzato le raccomandazioni per la ripresa di gare e allenamenti delle varie discipline sportive prescritte dalla Federazioni medico-sportiva italiana, alla luce dell’attuale situazione di emergenza sanitaria. A tal proposito entro fine settimana la Federcalcio emanerà le relative norme medico sanitarie”.