Un male necessario. La Serie A è andata avanti a singhiozzo nelle ultime due settimane per via della diffusione del Coronavirus in Italia. Dopo accuse e liti a mezzo stampa, ma soprattutto via social, i club hanno provato a trovare una soluzione, caldeggiando la possibilità di proseguire a porte chiuse fino a data da destinarsi. Ipotesi che è diventata realtà una volta firmato il decreto del presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte. Decreto che riguarda anche le manifestazioni sportive, campionati professionistici compresi. La sintesi: porte chiuse per la Serie A fino al 3 aprile. Juventus-Inter si recupererà domenica 8 marzo, alle 20.45.
Cosa dice il decreto
Il Dpcm firmato dal premier Conte sospende gli eventi e le competizioni sportive “di ogni ordine e disciplina”. Resta comunque consentito, nei Comuni che non si trovano nelle zone rosse, “lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus Covid-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano”.
Tali disposizioni “producono il loro effetto dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sono efficaci, salve diverse previsioni contenute nelle singole misure, fino al 3 aprile 2020”.
Il programma dei recuperi
Detto questo, quando si gioca? Già questo weekend, ma spazio ai recuperi. Si dovrebbe partire sabato sera con Samp-Verona, quindi Milan-Genoa domenica alle 12.30. Alle ore 15 scenderanno in campo Parma-Spal e Sassuolo-Brescia, con Udinese-Fiorentina alle 18 e il big match Juventus-Inter alle 20.45.
“Porte chiuse unico modo per finire il torneo”
“Lo strumento delle porte chiuse potrebbe essere l’unico per poter portare a termine il campionato alla luce di quelle che sono le restrizioni che giustamente il governo ci sta indicando. Il Consiglio di Lega ha ratificato la proposta delle 20 società, che è quello di riprendere le partite sospese. Questa al momento è la situazione”. Così Giuseppe Marotta, ad dell’Inter, al termine del Consiglio di Lega odierno. Insomma, il piano B era già nell’aria e implicitamente accettato dai club.
Questo perché l’emergenza nazionale è ormai palese, soprattutto dopo la chiusura delle scuole su tutto il territorio. “In un momento di grande emergenza del Paese – aggiunge Marotta – con gravissimi problemi di salute davanti a noi, dobbiamo assolutamente prendere coscienza di questo fatto e nel nostro ambito calcistico è evidente che il tentativo è quello di portare a termine il campionato con la massima regolarità, senza creare uno squilibrio competitivo”.
Al San Paolo pulizia straordinaria
Intanto, a Napoli si lavora all’interno dello stadio. Stamattina operatori specializzati hanno provveduto a igienizzare gli spalti, gli uffici, gli spogliatoi e i corridoi del San Paolo. Per raggiungere le diverse zone dello stadio gli addetti hanno utilizzato mezzi e attrezzature speciali: quattro zaini a spalla con nebulizzatori, due camioncini attrezzati con atomizzatore, cinque atomizzatori a mano elettrici, due nebulizzatori carrellati per raggiungere le aree non accessibili con gli autocarri.