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La speranza della Lega di A per terminare il campionato: rinvio dell’Europeo e ripresa il 2 maggio

serie a 2 maggio

Parola al campo. Sarebbe questa la volontà dei club di Serie A, ancora fermi per l’emergenza Coronavirus. In attesa della videoconferenza di martedì con la Uefa e le altre leghe, si pensa a molteplici modi per chiudere la stagione. Tutto, però, dipende da cosa ne sarà di Euro 2020: rinviarlo al prossimo anno darebbe a tutti i campionati la possibilità di riprendere senza vincoli di calendario. La Serie A avrebbe già ipotizzato la sua data di (ri)partenza: il 2 maggio.

Il piano della Serie A

Il calcio, costretto a stare chiuso in casa come gran parte del Paese, non resta a guardare. Vorrebbe terminare la stagione sul campo, con o senza play-off. Niente congelamento della classifica attuale, niente annullamento.

Quindi, un occhio ai numeri. Ci sono da giocare ancora 12 turni di campionato. Servono dunque 12 slot in calendario. Il piano prevede di tornare in campo dal 2 maggio al 28 giugno, giocando 9 weekend e 3 turni infrasettimanali. Nei restanti 5, spazio agli impegni europei dei club italiani ancora in ballo in Champions League ed Europa League.

Per queste due competizioni continentali, inoltre, si starebbe facendo strada l’idea di ripartire a fine aprile, magari con sfide secche in campo neutro per accorciare i tempi. Quanto alla Coppa Italia, le semifinali slitterebbero all’inizio della prossima stagione.

Molto dipenderà dall’evoluzione dell’emergenza Coronavirus, ma anche dall’appuntamento di martedì fissato dalla Uefa. Dopo la videoconferenza, tutto sarà più chiaro. La certezza comunque è che solo il rinvio di Euro 2020 potrebbe dare alle leghe la possibilità di portare a termine i rispettivi campionati in maniera regolare, sul campo. Idea caldeggiata, tra gli altri, da Lazio, Inter e Parma, tre delle squadre che vorrebbero salvare la stagione. Anche a costo di ricorrere ai play-off.

Ipotesi spareggi

La Roma avrebbe proposto un play-off a 12 (o a 6) per lo Scudetto e un play-out a 8 per la retrocessione. Idea che non piace all’Atalanta, che ha appena raggiunto il quarto posto.

Il Bologna, invece, vorrebbe dividere la classifica in tre blocchi: il primo si giocherebbe Scudetto e Champions, il secondo l’Europa League, l’ultimo la salvezza. Soluzione, questa, che dovrebbe trovare il sì di Spal e Brescia, in ritardo nella corsa per la permanenza in Serie A.

Giocatori positivi e squadre in quarantena

Alcune società, come Juventus, Fiorentina e Sampdoria, sono in quarantena per la positività di alcuni loro tesserati. Tra i bianconeri c’è Rugani, tra i viola Vlahovic, Cutrone e Pezzella (oltre al fisioterapista Dainelli). La Samp è il club più colpito: Gabbiadini, Colley, Ekdal, La Gumina, Thorsby, Depaoli, Bereszysnky e il medico Baldari.

In quarantena, per aver sfidato queste squadre prima dello stop, anche Inter, Udinese e Verona. Senza dimenticare la positività di Garay e di altri quattro tesserati del Valencia, che potrebbe spingere l’Atalanta (avversaria in Champions) a mettersi in autoisolamento.

Quando riprenderanno gli allenamenti?

Punto interrogativo sulla ripresa degli allenamenti. I primi a tornare in campo avrebbero dovuto essere proprio i giocatori dell’Atalanta, già lunedì. Ripresa però rinviata a mercoledì 18 marzo. Potrebbero fare lo stesso Genoa e Roma, che come tanti club ha già dato disposizioni di continuare ad allenarsi a casa.

Mercoledì 18 marzo sono previsti anche i ritorni in campo di Napoli, Parma e Torino. Poi toccherà a Bologna (19 marzo), Lazio e Cagliari (21 marzo), Verona (22 marzo), Milan, Lecce e Udinese (23 marzo), Spal e Sassuolo (24 marzo). Più in là Fiorentina (26 marzo), Brescia (28 marzo). Nessuna data fissata al momento per Inter, Juventus e Sampdoria.

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