Con l’Atalanta in alto in classifica di Serie A come in Champions, il tecnico dei nerazzurri, Gian Piero Gasperini, a sorpresa getta ombre sul proprio futuro nel corso dell’evento di presentazione del libro del giornalista de La Gazzetta dello Sport Luigi Garlando.
Gian Piero Gasperini donated a new football pitch in his town of Grugliasco earlier this week. The pitch is called the Tutti in Campo da Gina e Antonietta and is named after Gasperini's parents.
— Atalanta BC News (@AtalantaBC_News) November 18, 2024
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Di cosa ha parlato Gasperini? Di finire la sua carriera lontano da Bergamo e forse anche dall’Italia. “C’è stata la possibilità – ha detto – non ero mentalmente pronto e avevo un impegno. L’ipotesi saudita resta viva? Solo se avessi la convinzione di poter portare qualcosa di nuovo. Così avrebbe un senso, oltre i soldi. Sarebbe il coronamento di una carriera”.
Gasperini ha parlato poi delle sue idee e del ruolo dell’allenatore: “Gli allenatori li metterei tutti in Paradiso, è un lavoro che ha alti e bassi incredibili: momenti di esaltazione e momenti in cui tutti sono in difficoltà”. E poi ancora: “Il talento è sempre più raro in un calcio che va veloce ma è la cosa più bella, la prima cosa che cerchi di notare in un ragazzino delle giovanili: la sensibilità, la fantasia, la facilità di giocata. La tattica individuale fa parte del talento, come un giocatore gestisce la posizione del corpo, il controllo, la protezione del pallone. Il calcio è complesso e fatto di tanti ingredienti che vanno combinati fra loro per comporre una squadra vincente”.
Poi Gasperini si è tolto anche qualche sassolino dalle scarpe: “Molto mi viene detto sul gioco uomo a uomo a tutto campo, poco sul fatto che le mie squadre facciano tanti gol. Il calcio rimane uno spettacolo: quando hai stadi così pieni devi offrire a chi paga qualcosa che piace. Ci sono state tante filosofie, c’è stato un periodo in cui contava solo vincere, ma io credo che una più alta possibilità di vincere derivi proprio dal buon calcio. Io non ho mai avuto dubbi: quando una squadra si esprime bene ha più chance di vincere. Ognuno ha dei propri record e dei traguardi da raggiungere: quando si riesce a superare sé stessi c’è una grandissima vittoria e il calcio insegna anche a perdere e a ripartire, creando un nuovo obiettivo”.
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