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Parla Tyra Grant, promessa azzurra del tennis femminile: “Sinner il mio esempio”

La giovane Tyra Grant, figlia dell’ex cestista Tyrone Grant e di un’istruttrice di tennis, sta vivendo un 2024 da protagonista. A soli 17 anni ha già esordito nei main draw WTA di Miami e Roma, ha scalato quasi 650 posizioni nel ranking in meno di un anno e ora sogna in grande: l’ingresso nelle qualificazioni degli Us Open e una futura convocazione in Nazionale.

Italiana per scelta, con radici siciliane profonde, è considerata la nuova grande promessa del nostro tennis femminile. In questi giorni Tyra è protagonista proprio ai Palermo Ladies Open, dove ha ricevuto una wild card per il tabellone principale. Un’occasione importante in un torneo che in passato ha lanciato campionesse come Zheng e Paolini.

“I miei nonni materni sono di Bisacquino, in provincia di Palermo: uno si chiama Giovinco, l’altra Chinnici”, racconta Tyra. “Sento il richiamo di questa terra, anche se sono venuta solo un paio di volte. Una di queste, per giocare una prova junior. Questo torneo ha portato fortuna a molte, io voglio sfruttarlo per fare esperienza e abituarmi a un livello più alto“.

Il debutto non sarà semplice, contro la slovena Zidansek, ex top 25: “Mi preparo con calma, è proprio quello che cerco: misurarmi con avversarie forti. Sto avendo una buona stagione, sono numero 251, otto mesi fa ero attorno alla 900″.

Con lei in Sicilia c’è anche Renzo Furlan, ex allenatore di Jasmine Paolini, in una fase ancora di prova: “Mi sto allenando con Matteo Donati, che però non è venuto qui. Con Renzo ci siamo dati una scadenza: ad agosto decideremo se proseguire insieme. Mi trovo bene col suo team”.

Sulla pressione e le aspettative: “So che le attenzioni su di me sono cresciute, anche per via del cambio di Federazione. Ma cerco di restare sempre la stessa: costruttiva, concentrata, con voglia di migliorare“.

Tyra Grant: “Mi allenavo con Sinner a Bordighera”

E non manca l’ispirazione di chi ha già tracciato la via: “Conosco Sinner da quando ci allenavamo a Bordighera, è cambiato molto ma resta un esempio per tutti. Anche Paolini lo è: vederla vincere a Roma è stato emozionante”.

In tribuna a Palermo, per seguire anche lei, c’è Tathiana Garbin, capitana della Billie Jean King Cup: “La conosco da tempo, è una persona stupenda. Non ci siamo dette cose precise, ma sì, sogno una convocazione: rappresentare l’Italia sarebbe un onore. Al momento non so nulla, ma ci spero tanto”.

L’obiettivo a breve termine? “Entrare nelle qualificazioni degli Us Open, sarebbe un sogno. Ma tutto dipende anche da come andrà qui a Palermo”.

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