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Panatta scatenato: “Vi dico come ho visto Sinner, e sulla copertina con il Papa…”

Jannik Sinner è tornato, ha vinto, si è emozionato. E Adriano Panatta ha parlato del suo rientro, di come ha giocato, di quello che bisogna aspettarsi da lui adesso. E lo ha fatto con la consueta ironia, spaziando fra i programmi del nostro numero uno, sulla consistenza degli avversari e sulle condizioni dei campi del Foro Italico, con le partite influenzate… dal Tevere.

Panatta è come il Barolo: più invecchia, più è “aromatico”. Nella nuova puntata del podcast insieme a Paolo Bertolucci, lo storico fuoriclasse del tennis italiano degli Anni Settanta ha commentato, a modo suo, l’esordio vincente di Jannik Sinner, rientrato al Foro Italico dopo lo stop forzato di tre mesi.

“Come l’ho visto? Ha sbagliato sette-otto palle in più. E poi è tornato a fare quello che sa”, esordisce Panatta, tra il serio e il sarcastico. Il New York Times, con una scelta piuttosto ardita, ha messo in prima pagina il nuovo Papa Leone XIV e Sinner. E Panatta non ha resistito alla battuta: “La gente non sta messa tanto bene, eh“.

Nessun allarmismo sul rendimento del nostro fuoriclasse contro l’argentino Navone: “Ho letto che qualcuno si è lamentato del suo dritto non ancora al top, ma su quella terra, alle sette di sera, con l’umidità del Tevere che ti lecca i calzini, non cammina più niente. Figuriamoci le palle. Ed è anche normale che non ci fossero ace, il campo si bagna”.

Con l’ironia tagliente che lo ha reso un personaggio unico anche dopo il ritiro, Panatta difende Sinner e lancia stoccate agli altri tennisti. “Fino a quando ci saranno avversari che giocano come lui, Jannik starà in una botte di ferro. A parte Alcaraz, il resto sono simil-Sinner, ma nessuno è davvero lui. Sono copie sbiadite“.

E il prossimo avversario? “De Jong? Il centrocampista del Barcellona? Ah no? Forse sarebbe stato più pericoloso“, ride Panatta, prima di tornare a commentare sul serio: “Con Cerundolo sarà il primo test vero. Quello è uno che sulla terra ci sa stare. Ma Sinner mi sembra in palla, gli servono solo un paio di match per tornare a regime“.

Il momento più esilarante, però, arriva sul norvegese Casper Ruud, uno dei possibili ostacoli a Roma. Panatta non fa prigionieri: “Il povero Ruud contro Sinner perde prima di scendere in campo. Fa direttamente la doccia senza giocare. Così risparmia anche energie”.

Il grande Adriano ha anche spiegato la programmazione scelta da Jannik e dal suo team: “A Parigi sarà al top. Ha fatto bene a voler giocare anche Amburgo. Serve ritmo, bisogna disputare più partite possibili prima dello Slam. Ma il trono, per ora, è suo. E non vedo pretendenti all’altezza“.

Infine, Panatta ha voluto mettere un punto definitivo sulla vicenda Clostebol e su tutte le polemiche che ne sono seguite, e ha dedicato un pensiero anche alla numero uno del nostro tennis femminile, Jasmine Paolini. “Su Sinner, posso dire che è più forte delle ingiustizie che ha subito. Su Jasmine, che è la giocatrice più intelligente del circuito. Ci darà altre soddisfazioni”.

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