Nuotare in acque aperte non è semplicemente ‘nuotare’. I repentini cambi di temperatura, le correnti: sono numerose le difficoltà che si possono incontrare durante una nuotata in mare aperto, specialmente se il traguardo è a diverse miglia di distanza. Tuttavia la passione per l’open water si nutre dell’adrenalina degli sport estremi, e chi pratica questa tipologia di nuoto ne trae un’immensa soddisfazione. Senza contare che il contatto con l’ambiente naturale è appagante di per sé. Diversi nuotatori professionisti si cimentano in gare di open water per testare le proprie potenzialità . Altri preferiscono dedicarsi esclusivamente al nuoto in acque aperte, tenendo la piscina come extrema ratio solo per qualche allenamento. Ma prima di arrivare a percorrere diverse miglia nell’Oceano, come si comincia a praticare questa disciplina così impegnativa?
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Open Water, consigli per nuotare in acque aperte
Saper nuotare in piscina non significa saper nuotare al mare, o un lago. Non si vede il fondo, non ci sono linee che indicano la direzione da seguire, si possono incontrare alghe e animali marini. E non c’è una rassicurante corda o bordo a cui aggrapparsi. Ecco che l’aspetto psicologico in questo tipo di nuoto diventa molto importante: ansia e panico non sono ammessi. Tanto che alcuni allenatori suggeriscono di trovare un modo per rilassarsi, una tecnica mentale che aiuti a ritrovare la calma (meditazione? visualizzare un’immagine? contare?) Col tempo naturalmente tutto migliora, e la confidenza con acque fredde e buie aumenta. Ma una regola fondamentale dell’open water, specialmente per i principianti, è quella di non praticarlo mai in solitaria.
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Inoltre, prima di tuffarsi è bene aver esplorato l’area: ci sono rocce? È una zona frequentata da meduse? Ci sono boe? Imbarcazioni? Reti da pesca? Dato che l’open water swim ha già di per sé una componente di rischio, è bene evitare tutti gli ‘imprevisti prevedibili’. Occorre sempre indossare una muta, perché la temperatura dell’acqua è solitamente molto, molto fredda in acque aperte. Fra l’altro, molte competizioni si tengono nei Paesi del nord o in pieno oceano. Anche in questo caso evitate gli imprevisti: nei punti in cui la muta sfrega sul corpo (il collo in particolare) mettete della vasellina per evitare fastidiose irritazioni. Sempre in tema temperatura, che è uno dei nodi cruciali dell’open water, occorre allenarsi bene nel mantenere il ritmo della respirazione regolare.
L’importante è non iperventilare, ma in ogni caso una brava allenatrice o allenatore fornirà tutte le indicazioni per imparare una tecnica di respirazione adatta al nuoto in mare aperto. Inoltre, ogni nuotatore tende a respirare da un lato preferito, ma nel caso delle acque aperte può non essere possibile usarlo (vento, correnti), e quindi è importante allenarsi a ruotare la testa e respirare comodamente da entrambi i lati del corpo. Infine è naturalmente fondamentale sviluppare resistenza, allenandosi a nuotare per anche un’ora senza toccare mai il bordo della vasca in piscina quando si comincia a fare pratica, nemmeno per cambiare direzione.
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