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Musetti, che sfortuna: “Lesione di primo grado”, per quanto starà fermo

Lorenzo Musetti, che sfortuna! Il nostro tennista, dopo il ritiro nel match contro Alcaraz al Roland Garros, deve fare i conti con una lesione di primo grado all’adduttore della gamba sinistra. Il sorriso postato sui social con la scritta “Loading” lasciava sperare in un recupero rapido, ma la realtà è diversa.

L’infortunio rimediato contro il tennista spagnolo nella semifinale dello Slam parigino è serio e impone uno stop forzato, che potrebbe costare al campione azzurro anche la partecipazione a Wimbledon. Il verdetto è arrivato dopo la risonanza magnetica e ha confermato quanto già temuto: uno stiramento che richiederà una o due settimane di riposo, ma con tempi comunque variabili da atleta ad atleta.

Questa tempistica rende impossibile la presenza di Musetti all’Atp 500 del Queen’s, il primo torneo in erba della stagione, dove l’anno scorso aveva centrato la finale. Il suo coach Simone Tartarini è stato chiaro, intervistato da Tuttosport: “La risonanza ha confermato quanto già emerso dagli esami di Parigi. Esistono tempi tecnici per il recupero e forzare non avrebbe senso“.

Nessuna previsione ufficiale, quindi, ma la prudenza è d’obbligo, anche perché l’obiettivo vero è non compromettere la partecipazione allo Slam londinese, dove Musetti ha una semifinale da difendere.

È un momento amaro per il numero 6 del ranking mondiale, reduce da un ottimo Roland Garros e da un avvio di stagione in continua crescita. La sfortuna ha colpito nel momento più delicato, proprio mentre Musetti stava consolidando la sua posizione nella top ten e puntando l’ingresso fra i primi 5 del ranking.

Contro Alcaraz aveva vinto un set e dato l’impressione di potersela giocare alla pari, prima di essere costretto al ritiro – in lacrime – nel quarto set, ma con un terzo giocato quasi pro forma. Wimbledon resta il punto interrogativo: i prossimi giorni saranno decisivi per valutare i progressi. Il carrarino e il suo team non correranno rischi inutili. E, nel frattempo, i tifosi italiani incrociano le dita.

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