Luis Muriel si è già preso l’Atalanta, a lui il compito di non rendere questo inizio di campionato un semplice exploit. La nona giornata di campionato ha riservato emozioni e risultati inaspettati, come i pareggi di Juventus, Inter e Napoli contro Lecce, Parma e Spal. La partita più clamorosa sul piano del punteggio è stata però Atalanta-Udinese, con i bergamaschi che hanno travolto i friulani per 7-1. Grande protagonista è stato Muriel, autore di una tripletta che certifica il suo ottimo inizio di stagione. Non una novità per l’attaccante colombiano, che in carriera ha spesso iniziato al meglio le sue varie esperienze calcistiche per poi non riuscire mai ad avere continuità e a sfruttare le sue immense qualità.
In Italia con l’etichetta di “Fenomeno”
Cresciuto tra Atletico Junior e Deportivo Cali, nel 2010 viene acquistato dall’Udinese e girato subito in prestito al Granada. Il giovane attaccante arriva in Italia con referenze importanti visto che, per doti fisiche e capacità di sfruttare la tecnica in velocità, viene paragonato niente meno che al brasiliano Ronaldo.
Nella prima esperienza europea colleziona solo 7 presenze e l’Udinese decide di girarlo nuovamente in prestito. Stavolta al Lecce, allenato prima da Eusebio Di Francesco e poi da Serse Cosmi. Con i giallorossi disputa una stagione di ottimo livello, segnando 7 gol e 8 assist in 29 partite. Bottino che non basta ai pugliesi per salvarsi, ma che gli vale il ritorno a Udine.
Sprazzi di talento a Udine e Genova
L’esperienza all’Udinese comincia nel peggiore dei modi per Muriel. Dopo le prime uscite con la nuova maglia si procura la frattura del femore, che lo tiene lontano dai campi per quasi cento giorni. Tornato nel dicembre del 2012, non riesce a contribuire con continuità ai risultati della squadra. A periodi sottotono fa seguire prestazioni degne delle sue qualità. Per fortuna dell’Udinese e del tecnico Francesco Guidolin, nella parte finale della stagione è particolarmente ispirato: 5 gol nelle ultime 7 partite, determinanti per il quinto posto finale.
La stagione successiva è decisamente più deludente per il colombiano, sia sul piano realizzativo che del rendimento generale. L’attaccante, anche per via di numerosi problemi fisici, non gioca con continuità e per questo fatica ad entrare in condizione.
Le cose non migliorano nella stagione 2014/15, tanto che a gennaio viene ceduto alla Sampdoria in prestito con obbligo di riscatto a 10,5 milioni di euro. L’inizio in blucerchiato è col botto, con tre gol nelle prime 5 partite. Si tratta tuttavia di un fuoco di paglia, perché Muriel realizzerà solo un altro gol nei restanti 11 match di campionato.
I due anni successivi alla Samp si svolgono secondo il solito copione visto in precedenza: momenti da “fenomeno” alternati a fasi di appannamento e interrotti da qualche problema fisico di troppo. La stagione 2016/17, con 11 gol e 5 assist in 21 partite, vale comunque a Muriel la chiamata del Siviglia (che lo acquista per 20 milioni di euro).
Siviglia e Firenze, occasioni buttate
Nel suo primo campionato spagnolo Muriel segna 7 gol in 29 partite, togliendosi lo sfizio di contribuire con una rete al pareggio per 2-2 contro il Barcellona. Un bottino che fa storcere il naso ai dirigenti andalusi, che tanti soldi avevano puntato su di lui. Nella prima parte della stagione 2018/19 finisce spesso in panchina, tanto che il club spagnolo decide di cederlo in prestito con diritto di riscatto alla Fiorentina nel corso del mercato invernale.
L’esordio in viola è folgorante: due gol alla “sua” Sampdoria, nei quali mette in mostra tutto il suo repertorio in termini di tecnica e velocità. I tifosi gigliati sperano di aver trovato finalmente un nuovo punto di riferimento in avanti e Muriel, almeno inizialmente, non delude le attese. Nelle successive 6 gare di campionato segna altri 4 gol, contribuendo con un’altra rete al raggiungimento della semifinale di Coppa Italia.
Dopo questo avvio esplosivo, il vuoto: non solo del giocatore sudamericano, ma di tutta la Fiorentina. Nell’ultima parte del campionato l’attaccante non riesce più ad entrare nel tabellino dei marcatori e la squadra si salva solo all’ultima giornata. Un girone di ritorno che non convince i dirigenti della Fiorentina a riscattare Muriel, che però rimane in Serie A. Su di lui punta l’Atalanta, come alternativa o partner del connazionale Duvan Zapata.
Con l’Atalanta sarà la volta buona?
Nonostante un infortunio al ginocchio sinistro rimediato nel corso della Copa America giocata in estate, Muriel si presenta in condizioni ottimali all’inizio della nuova stagione. I titolari in avanti sono Gomez, Ilicic e Zapata, ma l’attaccante riesce a ritagliarsi un suo spazio. Già alla prima giornata, partendo dalla panchina, decide con una doppietta la sfida contro la Spal.
Nelle giornate successive fa ancora la riserva, fino all’ultima pausa per le nazionali. Nel corso dell’amichevole contro il Cile, Zapata si procura una lesione di primo grado all’adduttore destro. Il tecnico atalantino Gasperini s’infuria per i rischi a cui vengono esposti i giocatori di club per giocare delle semplici amichevoli in Nazionale, ma ha già pronto il sostituto.
Contro Lazio e Udinese, infatti, Muriel gioca dal primo minuto e sfrutta al massimo queste occasioni. Contro i biancocelesti sigla due gol nel 3-3 finale, mentre contro l’Udinese mette a segno una tripletta. Il bilancio atalantino di Muriel fin qui è da urlo: 8 gol nelle prime 9 giornate di campionato. Solo Karl Aage Hansen, nella stagione 1949/50, aveva fatto meglio segnando 9 gol (ma aveva giocato tutte e 9 le partite, mentre Muriel ne ha saltate 2).
Bergamo sembra essere l’ambiente giusto nel quale il colombiano potrebbe sprigionare il proprio talento. Dopo una carriera vissuta sulle montagne russe, a 28 anni per Muriel potrebbe essere arrivata la definitiva maturazione. Con la speranza che questo inizio di campionato non sia l’ennesimo fuoco di paglia.