Stadio evacuato, giocatori al sicuro: lo stadio si svuota in pochi istanti
L’intervento è stato rapido ed efficiente. Nel giro di pochi minuti, il Bank of America Stadium è stato evacuato. Sui maxi-schermi è apparso il messaggio di allerta meteo in doppia lingua, inglese e spagnolo, che invitava gli spettatori ad abbandonare le tribune. I tifosi, perfettamente abituati a situazioni del genere, hanno risposto con ordine e calma, rifugiandosi nei corridoi interni dell’impianto. Le squadre, intanto, avevano già trovato riparo negli spogliatoi. E mentre i cieli si facevano sempre più cupi, un vero diluvio ha poi colpito la città, confermando la prudenza della decisione.

Benfica-Chelsea: Blues in vantaggio
Al momento dell’interruzione, il Chelsea era avanti per 1-0 grazie a una punizione magistrale di Reece James, battuta al 67’. Il portiere del Benfica, colto leggermente fuori posizione, non è riuscito a intervenire, e i londinesi sembravano padroni del campo. La squadra di Enzo Maresca ha controllato gran parte della partita, sfiorando più volte il raddoppio, mentre il Benfica si è affidato alle ripartenze senza grande efficacia. Di Maria, spento e poco ispirato, non è mai riuscito a incidere.
Nemmeno l’ingresso in campo di Andrea Belotti, lanciato nei minuti finali per tentare l’assalto, aveva cambiato l’inerzia del match prima dello stop. Con il protocollo attivato, la regola è chiara: la partita può riprendere solo dopo almeno 30 minuti di condizioni meteo stabili. Se i fulmini si ripresentano, la sospensione si prolunga. In casi estremi, si valuta persino lo slittamento a un’altra data o la ripresa il giorno successivo. Quel che è certo è che l’episodio alimenterà nuove discussioni sull’efficacia – e sulla rigidità – di questo protocollo. Da un lato, la tutela della sicurezza è sacrosanta, dall’altro si sollevano dubbi sull’opportunità di sospendere partite in momenti cruciali senza un reale evento in corso, come nel caso di Charlotte.